Gioco d’azzardo L’Italia ha assegnato le concessioni

In tema di concessioni per il gioco d’azzardo, finalmente, anche l’Italia ha provveduto alla loro assegnazione, dopo diversi ritardi e dopo un processo incredibilmente lungo e tortuoso

10 giugno 2019 | 15:04
Anche in Italia quindi sono state assegnate le concessioni inerenti la fornitura dei servizi di gioco d’azzardo online. Infatti, è stato reso pubblico l’elenco ufficiale di coloro i quali potranno andare ad operare nel mercato e, questo, con delle licenze che vedranno la loro naturale scadenza il 31 dicembre del 2022.



Come era facile immaginare, nell’elenco sono stati inseriti operatori di scommesse del calibro di Lottomatica; tra le altre si trovano anche noti nomi di società internazionali come ad esempio bet365, Gvc Holdings e The Stars Group. A tal proposito, è da evidenziare come l’Amd, ovvero Agenzia delle dogane e dei monopoli, abbia sì da un lato dato ben 66 concessioni, ma dall’altro abbia provveduto a rilasciare licenze ad altre 4 società con riserva; le motivazioni saranno comunicate dalla stessa Agenzia delle dogane e dei monopoli direttamente ai quattro licenziatari.

Le quattro società in questione sono Sogno di Tolosa, Spati, Scommettendo e Universal Solutions, la quale è celebre per essere la detentrice del brand di scommesse online Betium. Di contro Betclic Limited, Piper Limited, Lottomatrix Operations Limited, Rabbit Entertainment, la quale è proprietaria di Lord Lucky Casino e di Lipingo, risultano essere alcune tra le varie candidate alle quali o non è stata assegnata alcuna concessione oppure a cui è stata revocata la richiesta effettuata volta a partecipare in Italia al mercato di gioco d’azzardo online.

Ma è stata deludente o meno la procedura di richiesta per la licenza nel nostro Paese? In una prima fase, l’Italia aveva previsto che la procedura di richiesta per la licenza dovesse avere il suo avvio durante l’autunno del 2017. Poi, causa di tutta una serie di ritardi, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha iniziato ad accettare le varie richieste provenienti dai vari operatori interessati solamente a partire dal gennaio del 2018.

Prevedendo che vi fosse un interesse massiccio proveniente tanto da parte di società locali quanto a livello internazionale, l’ente regolatore aveva sostenuto che il numero delle concessioni disponibili dovesse essere limitato a 120. Alla fine della procedura, tuttavia, le domande ricevute son state solamente 80 da parte di circa una settantina di operatori.

Quindi, dato che in Italia il costo per una licenza per la fornitura di servizi di gioco d’azzardo online è di 200mila euro, se le proiezioni effettuate su un ipotetico massiccio interesse si fossero, effettivamente, rivelate veritiere, la cifra che si sarebbe dovuta raccogliere dai concessionari sarebbe stata pari a 24 milioni di euro. In realtà, la cifra totale prodotta dagli oneri di licenza è di 13,2 milioni di euro, pertanto molto più bassa rispetto a quella che era stata ipotizzata. Quindi, in conclusione, come pare più che evidente dalla lettura dei dati, la procedura di richiesta per la licenza nel nostro Paese è stata deludente sotto ogni aspetto la si voglia vedere.

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Alberto Lupini


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