L’hotel manager deve puntare sul talento delle persone

Un direttore ha come primaria responsabilità lo sviluppo delle persone che riportano a lui. Un’azienda che non sa sviluppare i suoi collaboratori è destinata ed essere mediocre e senza un futuro certo

31 agosto 2021 | 08:00
di Ezio Indiani

Goethe diceva: tratta le persone come se fossero quello che dovrebbero essere ed aiutale a diventare quello che possono essere. Per sviluppare i collaboratori è importante fissare degli obiettivi che siano impegnativi ma raggiungibili, assegnando loro compiti e progetti. È importante tenere con ognuno di loro delle riunioni abbastanza frequenti per valutare i progressi fatti, capire i loro obbiettivi personali e fare in modo che rimangano sulla giusta via per raggiungerli. Per il direttore è quindi importante conoscere quelle che sono le aspirazioni a livello individuale di ogni collaboratore diretto.

Il direttore deve aiutare i collaboratori a pianificare il loro percorso professionale e far sì che si adoperino per rimanere concentrati sul loro percorso. Deve anche facilitare gli spostamenti all’interno dell’azienda per fargli maturare esperienze magari in reparti diversi. Deve essere convinto che lo sviluppo delle sue persone sia un anello cruciale e importantissimo del suo stesso futuro.

 

Uno dei miei primi docenti alberghieri mi spiegava che il successo del manager dipende quasi sempre dai suoi collaboratori. Possono decretarne il successo come pure il fallimento. Ho visto nella mia carriera persone con dei talenti incredibili che nessuno in azienda conosceva. Quanto talento sprecato solo perché il direttore non si era mai preso la briga di parlare con loro in modo costruttivo... Molti collaboratori vogliono crescere professionalmente, hanno aspirazioni professionali e vogliono creare un futuro migliore per le loro famiglie. È nostro compito aiutarli ad avere successo.

La valutazione annuale è il momento cruciale per un confronto diretto, costruttivo e motivazionale. Capire e condividere con il collaboratore quello è stato fatto di buono e quello che invece non ha funzionato nel periodo precedente e cosa fare per il futuro ci aiuta a lavorare meglio e con più forza ed energia.

La ragione per la quale molti manager non dedicano tempo per lo sviluppo dei collaboratori è quello di avere troppo poco tempo anche per loro stessi. Io credo che dedicare un’ora di media al mese, quindi 12 ore all’anno, per una decina di collaboratori stretti (quindi 120 ore all’anno) sia un impegno in termine di tempo più che ragionevole e fattibile. Serve solo la convinzione che sia la cosa giusta da fare. Noi non verremo ricordati per la percentuale di profitto raggiunto e neppure per tante altre statistiche aziendali ma per il numero di collaboratori che saremo riusciti a sviluppare.

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Alberto Lupini


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