Cracco: «Rivoluzioniamo l'alberghiero» #laureaccoglienza è stata la scintilla?

A poco tempo di distanza dalla proposta di Italia a Tavola per un'Università dell'Accoglienza, sulla stessa lunghezza d'onda si muove Carlo Cracco, deciso a rivoluzionare l'Alberghiero con l'aiuto del Miur

02 ottobre 2017 | 19:01
Non è infatti difficile collegare queste due situazioni dopo anni che si chiacchera e non si fa nulla di fatto. Dopotutto, ogni grande cambiamento nasce sempre da una scintilla che lenta (ma non troppo) cresce, e gli incendi divampano. Ora si è cominciato dall'iniziativa di Italia a Tavola di istituire un'Università dell'Accoglienza (#laureaccoglienza) che dia la giusta formazione agli operatori del settore turistico, e dopo decine di adesioni da parte dei più importanti nomi dell'enogastronomia si arriva anche all'ultima proposta di Carlo Cracco, che in occasione del congresso degli Ambasciatori del Gusto ha suggerito un «modello che crei qualcosa di nuovo per la formazione degli studenti dell'Alberghiero». Una proposta che volentieri rilanciamo.


Carlo Cracco e Cristina Bowerman

Accanto a lui Cristina Bowerman, presidente dell'associazione, che appena qualche giorno fa aveva dato il suo pieno sostegno all'iniziativa di Italia a Tavola: «Una lacuna che va colmata, sono pienamente d'accordo con il tema da voi sollevato». E come la cuoca del Glass Hostaria di Roma non avrebbe problemi - anzi! - a sedersi ad un tavolo ministeriale, così lo stesso Cracco il suo modello vorrebbe «condividerlo col Miur», il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Il modello da lui proposto presenterebbe «cinque moduli di eccellenza sia per quanto riguarda la cucina che la sala. Sono coinvolto in prima persona, come lo sono già da ora i fratelli Serva, Stabile, Caputo e Marco Reitano per la sala. Ognuno di noi cercherà di abbracciare un istituto alberghiero vicino, per far capire l'importanza della formazione che si fa sul campo, con gesti precisi, senza confusioni di ruoli. L'obiettivo è crescere nella professionalità, e ieri, alla finale nazionale del Bocuse d'Or, abbiamo avuto la prova dei progressi fatti dai nostri giovani. Io partecipai un secolo fa a questa competizione ma il livello raggiunto dai ragazzi è altissimo. Ora bisogna vincere la competizione europea a giugno a Torino, ma la passione e il sacrificio dei quattro candidati in gara è stata encomiabile. Facciamo un salto di qualità per vincere nel mondo».

L'invito di Cracco speriamo trovi d'accordo la Ministra Valeria Fedeli, che già aveva definito la proposta di Italia a Tavola come «un'esigenza da affrontare». In commento alla proposta di Cracco, ha sottolineato come «educare le giovani e i giovani alla conoscenza del proprio patrimonio identitario e allo stesso tempo a sani e corretti stili di vita è un importante esempio di cittadinanza attiva, perché è un investimento sul futuro del Paese».

Hashtag: #laureaccoglienza

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Alberto Lupini


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