Alma punta ad una Scuola dell'Ospitalità Agli studenti proposti percorsi all'estero

Ieri, all'Auditorium Paganini di Parma, è stato inaugurato l'anno accademico di Alma - Scuola internazionale di Cucina italiana. Marchesi ha lasciato la carica di rettore anche se rimarrà nel Comitato scientifico

04 ottobre 2017 | 15:39
di Elisabetta N. Paseggini
Comitato che sarà composto, tra gli altri da: Paolo Lopriore cuoco del ristorante "Il Portico"; Mariella Organi, maitre del ristorante "Madonnina del Pescatore"; il pastry chef e world chocolate master Davide Comaschi; il Maestro panificatore Ezio Marinato; e il giornalista e critico enogastronomico Andrea Grignaffini.



A illustrare il senso di questa pluralità di voci è il presidente di Alma Enzo Malanca: «Il Comitato scientifico - ha detto - oltre che dalla direzione di Alma, sarà composto da professionisti di indubbio valore che specializzati nei vari settori in cui Alma è impegnata, vale a dire cucina, pasticceria, panificazione e ospitalità, porteranno il proprio pensiero, le esperienze e la loro sensibilità di professionisti che vivono la realtà quotidiana».

Il Maestro Marchesi ha fortemente voluto e fondato nel 2004 questa prestigiosa scuola a Colorno (Parma), ma adesso sente il bisogno di fare un piccolo passo indietro. Proprio ieri, durante l'inaugurazione del nuovo anno accademico, è arrivata a sorpresa la sua lettera (letta da Enrico Dandolo suo genero e stretto collaboratore) in cui spiega che adesso rinuncia al rettorato. «Per me - ha detto Marchesi - è arrivato il momento di dedicarmi a qualcosa che mi sta molto a cuore. Un progetto che coltivo da tempo e che sta per nascere. Sentivo il bisogno di dar vita, sul modello della Casa di riposo dei musicisti, anche a una Casa di riposo dei cuochi. Sono molte le analogie tra i due mestieri, la ricetta è in fondo uno spartito. Per i successi fin qui ottenuti e per i nuovi obiettivi che si è data, Alma oggi ha più bisogno di un Comitato scientifico, di una guida collegiale, esperta nei singoli settori. Siamo a una svolta, viviamo uno di quei momenti di crescita che mettono addosso una gran voglia di fare e provocano una giusta dose di adrenalina».

All’Auditorium Paganini il management della scuola, insieme con il corpo docente, ha dato il benvenuto a 700 ospiti, di cui oltre 400 studenti tra aspiranti cuochi, pasticceri, bakery chef, sommelier, maître e manager della ristorazione e una platea composta da autorità, operatori di settore e giornalisti.



La prestigiosa scuola sempre più sottolinea il passaggio da Scuola di Cucina a Scuola dell’Ospitalità Italiana, centro di riferimento per la formazione nei settori della sala, dell’accoglienza e della gestione d’impresa. A dettare questa trasformazione è il mercato del lavoro: secondo un rapporto Istat pubblicato a fine agosto 2017, dal 2008 a oggi, i lavoratori nel campo della ristorazione e dell’hotellerie sono aumentati del 20,3%.

«Il nostro impegno - ha detto il direttore didattico Matteo Berti - è quello di formare i futuri professionisti dell'ospitalità, supportandoli nel trovare una collocazione nel mondo del lavoro coerente con il livello di preparazione acquisito con le aspirazioni personali. Abbiamo conseguito risultati straordinari: basti pensare che l’89,9% di tutti i diplomati Alma dal 2004 a oggi ha un lavoro (il 30,1% è occupato all’estero) e che attraverso AlmaLink abbiamo gestito 31.400 offerte di lavoro per conto di 2.550 aziende. L’alleanza con hosco, che si aggiunge a quella con Randstad, va considerata un ulteriore sforzo per garantire ai nostri studenti e alunni le migliori opportunità di carriera. Tutto ciò che facciamo in Alma è per l’allievo. L’allievo è al centro. La didattica, l’innovazione, il continuo mettersi in gioco. Accettate la sfida di Alma e vi assicuro che entrerete da professionisti nel complesso e affascinante mondo della ristorazione».

La serata si è conclusa con un ricco buffet di salumi e formaggi della zona, oltre un assaggio di amatriciana e di dolci deliziosi. Non è passata inosservata la giacca di cioccolato bianco e nero creata dagli allievi pasticceri, che aveva però lo zampino del Maestro Marchesi. Il momento è stato affiancato dalla promozione del volume “Amatricianae, Grandi chef italiani insieme per Amatrice!”, progetto sviluppato da Alma ed edito da Plan, il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza al fine di ricostruire una taverna, non a caso luogo di aggregazione, nel comune di Configno (Ri).



Altre novità annunciate: la strategia di internazionalizzazione, il progetto culturale Next generation chef e la partnership con il portale di recruitment Hosco, per offrire nuove opportunità di lavoro ai diplomati Alma. «Inutile dire che per Alma la cucina e l’enogastronomia in generale sono cultura, storia e sono parte inscindibile di tutto ciò che fa italianità - afferma il presidente Malanca - non basta più quindi che ai nostri allievi si insegnino la tecnica, il comportamento e lo stile della professione che andranno a esercitare ma riteniamo sempre più fondamentale sviluppare un pensiero critico fatto di consapevolezza e responsabilità che non può esserci se non attraverso lo sviluppo di un confronto culturale interno ed esterno alla scuola. Vogliamo farci portatori di una visione e stimolare i più giovani, professionisti del futuro, ad adottare pratiche virtuose. Per vincere questa sfida abbiamo bisogno della collaborazione di tutti: mi riferisco non soltanto ai grandi chef ma anche a personalità illustri nel campo della cultura, del pensiero filosofico e delle arti».

(Foto: Carra)

Per informazioni: www.alma.scuolacucina.it

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