La natura ha i suoi tempi La ristorazione deve rispettarli

18 novembre 2016 | 11:14
di Rocco Pozzulo
Serbo un ricordo a me caro di un vecchio contadino della mia cara e amata Lucania. Nella sua grande e profonda saggezza di persona poco istruita, mi diceva che ogni cosa in questo mondo ha i suoi ritmi, e a maggior ragione la natura! Mi diceva inoltre che era necessario operare con essa rispettandola, salvaguardandola per rispettare noi stessi: la specie umana è il “prodotto” di milioni di anni di evoluzione nella e della natura stessa. Chi opera contro la natura per il suo controllo o peggio ancora la distrugge, distrugge se stesso!



La natura ha i suoi tempi ed i suoi ritmi, quindi, in questi ultimi decenni ce ne siamo un po’ tutti dimenticati, nella frenesia di questo mondo del “tutto e subito”. Dopo anni ed anni di dissennata produzione animale ed agricola, con le ben note conseguenze a noi tutti conosciute, (mucca pazza, i vitelli agli estrogeni, prodotti Ogm ecc.), grazie a Dio c’è una inversione di marcia, e ad un ritorno a ritmi naturali rispettosi dell’ambiente e della dignità degli animali.

Ma ciò richiede calma e pazienza, virtù di cui si devono armare anche le grosse imprese zootecniche ed agroalimentari, vere industrie, e che si stanno orientando verso la nuova esigenza di mercato. Il business associato all'alimentazione è enorme e tutti adesso si autoproclamano rispettosi cultori del mangiar sano, in linea con le normative che ne regolano le caratteristiche “bio”.

La logica del profitto sta cambiando nel profondo il comparto industriale agroalimentare, e chi non è in grado di riconvertire in breve tempo la propria produzione è sempre più incline a mascherare i propri prodotti sotto un’ingannevole immagine di naturalità, anche con una grande quantità di disinformazione. I controlli sul prodotto da parte degli enti preposti, a garanzia delle dichiarate caratteristiche, sono costosi, complessi e per certi versi non adeguati, lasciando i consumatori letteralmente “in balia delle onde” e vittime ignare di un mercato sempre più insidioso.

Grazie agli accordi e ai protocolli d’intesa stipulati con Confagricoltura, la Federazione italiana cuochi si pone quale autorevole rappresentante di garanzia nel “contorto” mercato della ristorazione, dove esige sempre più competenze, chiarezza ed etica professionale di noi diretti operatori, prevedendo fra l’ altro anche percorsi formativi a conoscenza del nostro agroalimentare italiano di qualità.

La Federcuochi quale paladina del sano e buon mangiare da sempre, si è schierata al fianco di coloro che nel rispetto e nella trasparenza del mercato, possono garantire adeguate certezze nei confronti dei consumatori, stipulando anche direttamente con grosse aziende dell’ agroalimentare accordi di partneriato, vedi Rummo, Cirio. Knoor, Bayerland, Barilla, Orogel, Galletto Vallespluga, Senna, Bacco a garanzia del loro operato, condividendo percorsi ed intenti sempre ed unicamente a beneficio di un comparto che merita assolute certezze e in tempi assolutamente… non lunghi.

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Alberto Lupini


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