Pasticceri bergamaschi in ripresa Ma il ricambio generazionale è complesso
La crisi ha toccato anche le pasticcerie bergamasche, ma ora la situazione si è stabilizzata e gli incassi sono soddisfacenti per le 110 attività commerciali, 90 riunite nel Consorzio artigiani pasticcieri bergamaschi
12 ottobre 2017 | 13:19
di Roberto Vitali
Giacinto Giambellini, Agnese Corti, Mario Pellorini, Luciano Pelizzari, Giosuè Berbenni, Alessandro Piva
Un po’ più pessimista l’intervento del presidente Confartigianato Bergamo, Giacinto Giambellini: «In tutto il settore dell’artigianato sono tanti i nodi da sciogliere. Personalmente mi sto impegnando nel mio ruolo, anche per i pasticcieri se avrò da voi sollecitazioni, ma la sensazione è che la politica si sia dimenticata di noi; si ricorda di noi solo quando dobbiamo pagare le tasse o dobbiamo votare». Molto applaudito l’intervento di Alessandro Piva, fondatore e primo presidente del Capab 39 anni fa. Tra i presenti anche Angelo Carrara presidente Confiab e già presidente Confartigianato Bg.
E i gusti dei consumatori? Afferma Martinelli: «Tramontata la moda del cake design (dolci architettonicamente pregevoli ma dal gusto discutibile), oggi è il momento dei dolci vegani: saranno sicuramente salutari ma è difficile sfornarli anche gustosi come quelli tradizionali. Come tutte le mode, penso che passerà anche questa».
L’incontro a Osio Sotto è servito per consegnare targhe di riconoscimento a tre pasticcerie che, per la loro anzianità, sono dichiarate “Negozio storico del consorzio”. La prima targa è andata alla Pasticceria Pellorini di Canonica d’Adda, fondata da Mario Pellorini nel 1959 e iscritta al consorzio dal 1980 (Mario Pellorini, 83 anni, lavora ancora, con le figlie Raffaella e Simona). Altro riconoscimento alla Pasticceria Corti di Calolziocorte, iscritta alla Camera di Commercio dal 1972 e al consorzio dal 1978; è gestita da Paolo Corti con la moglie Agnese. Infine la Pasticceria Pelizzari di Bariano, iscritta alla Camera di Commercio nel 1972 e al Consorzio nel 1980. Ha ritirato la targa papà Luciano, che oggi è aiutato dal figlio Rossano con la moglie Chiara.
Il prossimo anno il Capab compirà 40 anni e la festa sarà ancora più solenne. Saranno premiate altre pasticcerie storiche e sarà anche assegnata la Rosa d’Oro, una tradizione che vuole riconoscere il contributo dato da donne che hanno lavorato in pasticceria con grande fondamentale dedizione.
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Alberto Lupini