Pest control nel settore alimentare Monitoraggio e valutazione del rischio

La lotta agli animali infestanti è sempre stato un tema controverso e troppo spesso sottovalutato, nonostante faccia parte integrante dei Programmi di prerequisiti (Prp), essenziali per l’efficacia del sistema Haccp . L’operatore deve implementare le misure di prevenzione volte a impedire l’ingresso di questi infestanti

24 novembre 2018 | 09:09
di Francesca Totò e Serena Pironi
Il Regolamento CE n.852/2004 sull’igiene degli alimenti stabilisce che «occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati». Ma che cosa s’intende realmente con la terminologia “lotta agli infestanti” o “pest control”? Quali sono questi esseri così dannosi per le derrate alimentari?



I “pest” più comuni nell’industria e nella somministrazione di prodotti alimentari sono i volanti (quali mosche, mosconi, lepidotteri, coleotteri), gli striscianti (come blatte, scarafaggi, lucertole), i roditori (topo comune, ratto dei tetti, ratto delle fogne) e i volatili della specie Columbidae (più comunemente chiamati piccioni). Questi infestanti sono pericolosi poiché, oltre a cibarsi delle materie prime che vengono stoccate/lavorate, rappresentano potenziali vettori incontrollati di malattie trasmissibili all’uomo (contaminazione degli alimenti con saliva, escrementi, ecc.). Lo sapevate ad esempio che le blatte mentre camminano rigurgitano in continuo e defecano portando con sé patogeni come la salmonella? E che i roditori possono passare attraverso fessure di mezzo centimetro grazie all’elasticità del loro corpo?

Per evitare danni diretti e indiretti l’Osa (operatore del settore alimentare) deve implementare le misure di prevenzione volte a impedire l’ingresso di questi infestanti e intercettarli qualora riescano ad oltrepassare la barriera primaria esterna. Ma cosa possono fare le aziende produttrici e di somministrazione di alimenti per proteggersi da tali rischi e tutelare la salute dei consumatori?

Un primo suggerimento è quello di affidarsi ad un’azienda esterna specializzata che offra servizio di valutazione del rischio e di monitoraggio. Una volta effettuata la valutazione del sito (posizione, infrastrutture), si procederà con l’installazione di un numero congruo di dispositivi esterni e interni posti nei punti di accesso dei vari infestanti striscianti, volanti e roditori. La frequenza del monitoraggio da parte dell’azienda esterna dovrà essere sufficiente al fine di contrastare eventuali infestazioni difficilmente controllabili se non intercettate agli esordi.

Ma il controllo non può essere limitato all’azienda esterna; il responsabile dell’autocontrollo o un suo delegato deve effettuare un controllo pre-operativo al fine di assicurare prima dell’attività l’assenza di infestanti e almeno settimanalmente deve controllare le esche interne al fine di intercettare subito eventuali indesiderate catture.

I limiti critici, superati i quali devono scattare azioni immediate (dette in gergo “correttive”), per ogni esca/fly killer (lampade di cattura dei volanti) devono essere valutati assieme all’azienda esterna di pest control e fissati in funzione dell’area di lavorazione.

Alcuni requisiti fondamentali per proteggere le strutture riguardano il mantenimento delle condizioni strutturali e l’igiene dell’ambiente e delle attrezzature:
  • manutenzione degli ambienti e delle attrezzature (ovvero la chiusura di crepe, retine antinsetto alle finestre e alle porte, porte a battente...);
  • non lasciare residui di cibo o bidoni della spazzatura pieni al termine della giornata lavorativa;
  • prendersi cura delle aree esterne allo stabilimento (eventuali aree verdi, chiusura di porte o cancelli, corretto smaltimento dei rifiuti, ecc.);
  • rialzare sempre da terra merci e materiali a contatto mediante bancali e/o carrelli;
  • eseguire correttamente e scrupolosamente le procedure di pulizia e sanificazione di tutti i locali e i macchinari utilizzati, pozzetti di scarico inclusi.

Per informazioni: www.tecnologialimentari.it

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Alberto Lupini


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