Ricercatore, puro, divulgatore Gregori Nalon si racconta
Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Gregori Nalon, lean food manager, che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo
26 dicembre 2019 | 15:48
di Carla Latini
Gregori Nalon
Fin da piccolo la sua dedizione lo ha guidato passo dopo passo in questo mondo, dando sempre una marcia in più a chi gli stava vicino. Dopo gli studi presso l’istituto alberghiero di Adria (Ro), si dedica alla sua passione. Sempre in prima fila quando si tratta di capire quello che il nuovo propone con interesse e tutto ciò che per altri sembra inutile e superfluo. Numerose le esperienze in Italia e all’estero. Non vuole essere paragonato ad altri. Non ha voluto, infatti, essere affiancato a chef blasonati, soprattutto in tv o sui giornali.
Mai pago di ciò che fa, continua a guardare il futuro cercando di anticipare i momenti che verranno. Ora sta lavorando ad un progetto a dir poco ambizioso e faticoso. Nessuno sa nulla, ma alcune indiscrezioni dicono che è qualcosa che lascerà il segno come novità e come opera di divulgazione di massa della cucina italiana.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Tutto: volevo essere il numero 1 in tutto quello che facevo, dal calcio al ciclismo non c’erano limiti o mestieri che non potessi fare
Il primo sapore che ti ricordi.
Più che sapore ricordo la mia prima avventura con la pasta e fagioli: infilavo il ditino dentro al piccolo maccherone
Qual è il senso più importante?
L’intuito: avere intuito ti permette di gestire i gusti valutandoli non in senso diretto ma complessivo
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
I piatti più difficili sono molteplici e sono i piatti tradizionali, la base della cucina
Come hai speso il primo stipendio?
Ho comprato il motorino a 15 anni, dopo la mia prima “stagione”
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Tiramisù, pasta al ragù, pane e mortadella
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Stranamente il mio frigo è spesso vuoto, ma non mancano mai le acciughe, base di innumerevoli ricette
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Il gelato
Che rapporto hai con le tecnologie?
Sono il mio lavoro
All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Pollo alla diavola
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Chi sarà dentro ai miei sogni
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Picasso, artista burrascoso, poliedrico e innovativo
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
Tutte le canzoni di Vasco Rossi
Per informazioni: www.gregorichef.it
© Riproduzione riservata
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