In tavola le sculture dello chef Aliberti Al Tre Cristi i piatti diventano opere d’arte

Un’attenzione alla sostenibilità che trasforma i piatti in sculture. A realizzarli è lo chef Franco Aliberti, del ristorante Tre Cristi di Milano, che per il Salone del Mobile ha realizzato una vera e propria collezione

20 marzo 2019 | 09:55
Le opere prendono come modelli la verdura e i nudi vegetali, trasposti in opere lasciate volutamente bianche e pure per esaltare con semplicità quell’eleganza propria della perfezione di Madre Natura. Presto arriveranno anche i colori, rigorosamente naturali, estratti dalle materie prime, come il succo della buccia della carota o della barbabietola.
Un ristorante che punta l’attenzione, anche nell’estetica, all’ingrediente a tutto tondo. Piatti unici nel design ideati partendo dalla pura materia prima, grazie all’utilizzo di una termo stampante che Franco Aliberti ha adattato per primo al mondo della cucina.

Franco Aliberti

Dopo tanti prototipi, la soluzione è stata trovata nell’uso della polvere di ceramica  ottenuta dalla lavorazione del vasellame.Per creare forme che non sono naturali lo chef Aliberti lavora l’argilla e la verdura, dando nuove forme per realizzare quegli oggetti di uso quotidiano di un ristorante, ma che è riuscito a personalizzare: è il caso del piatto di benvenuto con il gambo di broccoli, il porta burro con la fetta di pane ricreata, il cestino del pane, il piatto delle chiocciole realizzato con foglie di verza, le rotaie per i tram che portano la piccola pasticceria, i porta tappi di sughero, calchi di un tappo vero. In queste settimane al ristorante si trovano i prodotti di stagione: cavolfiore, cavolo romanesco, zucca, radicchio trevigiano, cipollotto, broccolo, verza, porro, ravanelli, rape, carciofo, finocchio e la pannocchia.



In occasione del Salone del Mobile lo chef produrrà una nuova linea, una capsule collection in tema vegetale e stagionale, limited edition di 50 pezzi che sarà possibile acquistare previa prenotazione al ristorante. «Giochiamo con le apparenze - racconta Franco Aliberti - non sempre quello che si osserva è simile al gusto che il nostro cervello immagina di provare, ci piace giocare su questa discordanza. Nella prossima collezione vedremo peperoni, melanzane, zucchine e insalata».
 


La parola chiave è cucina attenta all’ambiente ed ecosostenibile. Ogni piatto esalta le singole materie prime, presentate in diverse consistenze e utilizzando tutte le parti commestibili di frutta e verdura. Una innata curiosità e voglia di sperimentare: Franco Aliberti si avvale delle più moderne tecniche di cottura ma predilige un ritorno all’uso di cucina ancestrale, materica, come quella della griglia, che diviene garanzia di una cucina personale e decisamente creativa.
 
Per informazioni: www.trecristimilano.com

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Alberto Lupini


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