Il binge drinking coinvolge 4 giovani su 5 Aumenta il rischio di dipendenza da alcol
Ubriacarsi eccedendo durante una serata, fenomeno noto come binge drinking, è diventato una vera e propria moda tra i giovani, che tuttavia potrebbero sviluppare nel corso degli anni seri problemi di alcol-dipendenza
23 agosto 2018 | 15:20
Inoltre, secondo quanto riportato dall'Ansa, una maggiore frequenza di questi episodi aumenta ulteriormente il rischio. Tutto questo è emerso a seguito di uno studio della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs - Università Cattolica, pubblicato su Scientific Reports, nato grazie al team di Giovanni Addolorato, direttore dell'Unità operativa semplice di area (Uosa) patologie alcol correlate e di Antonio Gasbarrini, direttore dell'Area gastroenterologia ed oncologia medica.
Secondo lo studio, effettuato su un campione di 2.704 giovani di età compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuole superiori di Roma e di altre città del Lazio, l’80% dei rispondenti ha dichiarato di consumare bevande alcoliche e il 6,1% di presentare un disturbo da uso di alcol (di cui il 4,9% ha riferito di avere una diagnosi di abuso di alcol mentre il rimanente 1,2% una diagnosi di dipendenza da alcol).
Con il fenomeno preso in esame, il binge drinking, solitamente viene intesa l’assuzione di oltre 4/5 drink in una unica occasione e nell’arco di breve tempo, in modo tale da causare lo stato di euforia che solitamente si associa a queste situazioni.
«Anche se ci si limita a bere esclusivamente il sabato sera - dichiarano Addolorato e Gasbarrini hanno - questo comportamento, spesso ritenuto un normale passaggio adolescenziale, è un fattore di rischio per lo sviluppo di alcol-dipendenza».
Dallo studio è emerso inoltre che più si pratica il binge drinking più il disturbo da abuso di alcol e dipendenza vera e propria sono frequenti. «La quota dei ragazzi con diagnosi di dipendenza da alcolismo - sottolinea infatti Addolorato - era esclusivamente presente nel gruppo di giovani habitué del binge drinking mentre era assente in chi non era solito a questo comportamento, che è un fattore di rischio molto forte per lo sviluppo di dipendenza da alcol nei ragazzi. Verosimilmente, fra qualche anno dovremmo confrontarci con un aumento di incidenza di patologie alcol-correlate nella popolazione oggi giovanile che nel frattempo sarà diventata adulta».
Nonostante in Italia la vendita di alcolici ai minori sia vietata e l'Organizzazione mondiale della sanità si sia dichiarata contraria al consumo di alcolici negli adolescenti, nell'indagine è emerso che la maggior parte dei giovani coinvolti non era mai stata informata circa i rischi connessi al consumo di bevande alcoliche soprattutto in giovane età. Importante sarà quindi intervenire sulla prevenzione per cercare di arginare questo problema.
«Per prevenire tutto ciò - concludono gli esperti - è auspicabile che vengano incrementati programmi informativi adeguati sui rischi connessi sia al consumo di bevande alcoliche sia al binge drinking».
Secondo lo studio, effettuato su un campione di 2.704 giovani di età compresa tra i 13 e i 20 anni frequentanti le scuole superiori di Roma e di altre città del Lazio, l’80% dei rispondenti ha dichiarato di consumare bevande alcoliche e il 6,1% di presentare un disturbo da uso di alcol (di cui il 4,9% ha riferito di avere una diagnosi di abuso di alcol mentre il rimanente 1,2% una diagnosi di dipendenza da alcol).
Con il fenomeno preso in esame, il binge drinking, solitamente viene intesa l’assuzione di oltre 4/5 drink in una unica occasione e nell’arco di breve tempo, in modo tale da causare lo stato di euforia che solitamente si associa a queste situazioni.
«Anche se ci si limita a bere esclusivamente il sabato sera - dichiarano Addolorato e Gasbarrini hanno - questo comportamento, spesso ritenuto un normale passaggio adolescenziale, è un fattore di rischio per lo sviluppo di alcol-dipendenza».
Dallo studio è emerso inoltre che più si pratica il binge drinking più il disturbo da abuso di alcol e dipendenza vera e propria sono frequenti. «La quota dei ragazzi con diagnosi di dipendenza da alcolismo - sottolinea infatti Addolorato - era esclusivamente presente nel gruppo di giovani habitué del binge drinking mentre era assente in chi non era solito a questo comportamento, che è un fattore di rischio molto forte per lo sviluppo di dipendenza da alcol nei ragazzi. Verosimilmente, fra qualche anno dovremmo confrontarci con un aumento di incidenza di patologie alcol-correlate nella popolazione oggi giovanile che nel frattempo sarà diventata adulta».
Nonostante in Italia la vendita di alcolici ai minori sia vietata e l'Organizzazione mondiale della sanità si sia dichiarata contraria al consumo di alcolici negli adolescenti, nell'indagine è emerso che la maggior parte dei giovani coinvolti non era mai stata informata circa i rischi connessi al consumo di bevande alcoliche soprattutto in giovane età. Importante sarà quindi intervenire sulla prevenzione per cercare di arginare questo problema.
«Per prevenire tutto ciò - concludono gli esperti - è auspicabile che vengano incrementati programmi informativi adeguati sui rischi connessi sia al consumo di bevande alcoliche sia al binge drinking».
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