Cervello sotto stress per lavoro o esami? Bere 6-8 bicchieri di acqua al giorno

08 giugno 2016 | 18:25
Dagli esami a fine anno scolastico ai ritmi frenetici che spesso il lavoro impone, studenti e dipendenti si ritrovano in una condizione di stress. Tanti considerano come rimedio utile gli zuccheri, ma i più ignorano che anche l'acqua svolge una funzione determinante. La disidratazione infatti comporta un affaticamento da parte dei neuroni, che, già affaticati, rischiano di dover far fronte a un super-lavoro. A spiegare nel dettaglio l'importanza di idratarsi in periodi che richiedono alta concentrazione e provocano forte stress è la dottoressa Elisabetta Menna, ricercatrice di Humanitas e dell’istituto di Neuroscienze del Cnr. Il suo commento di seguito riportato è tratto da Humanitasalute.




Gli esami si avvicinano, lo studio diventa più impegnativo e molti studenti credono che il cervello, messo sotto stress dagli esami ma anche dallo stress del lavoro, per esempio, abbia bisogno di zuccheri per dare il meglio. Invece, anche le cellule del cervello, come tutte le altre cellule dell’organismo hanno bisogno anche di acqua, oltre ad alimenti ricchi di antiossidanti, vitamine, omega3 e coenzimi, in particolare la colina.

Significa che, oltre a broccoli, mirtilli, merluzzo, uova, arachidi, semi di girasole, caffè e cioccolato fondente, il cervello ha bisogno di una buona idratazione quotidiana, cioè di almeno 6-8 bicchieri di acqua che corrispondono a 1,5-2 litri di acqua al giorno, per concentrarsi e svolgere al meglio le proprie funzioni cognitive, di attenzione e memoria, performance necessarie durante i periodi di esami scolastici e universitari, ma anche nelle giornate di lavoro intenso e più stressante.

È noto infatti che la disidratazione costringe i neuroni a un super-lavoro. Lo stress che deriva dalla disidratazione si aggiunge quindi allo stress da esami proprio in un momento in cui i neuroni sono più affaticati. La sensazione di stanchezza mentale che si accompagna alla disidratazione può essere facilmente evitata bevendo acqua. Infatti, nei momenti di affaticamento, per risollevare il cervello e avere prestazioni cognitive di nuovo performanti bastano uno o due bicchieri di acqua, sufficienti a riportare il cervello alla normalità.

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Alberto Lupini


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