Colon irritabile, il relax aiuta Attenzione al cibo ma poche rinunce

Il colon irritabile non va in vacanza e rischia di compromettere le ferie estive. Chi ne soffre rinuncia a tanti piaceri ma gli esperti consigliano di non farlo e di concedersi qualche sfizio

16 luglio 2018 | 12:44
Dolori, meteorismo, diarrea, stitichezza e altri sintomi fastidiosi non devono precludere svaghi e relax come spiega Federica Furfaro, gastroenterologa di Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.




Secondo una un’indagine dell’International Foundation for Functional Gastrointestinal Disorders, succede a due pazienti su tre. Per la paura di trovarsi alle prese con dolori addominali, meteorismo, diarrea o stitichezza mentre si è fuori casa, chi soffre della sindrome del colon irritabile spesso dice no ad amici e parenti. A farne le spese quindi sono soprattutto le attività del tempo libero, con una conseguente compromissione parziale delle attività dedicate alla socializzazione e al divertimento. Per definizione quelle in cui ci si rilassa.

Per molti poi sono proprio le ferie a saltare: gli esperti della fondazione hanno intervistato mille pazienti per un ulteriore approfondimento scoprendo che il 23% ha cancellato una vacanza e il 58% ha rinunciato almeno una volta a viaggiare nell’ultimo anno per colpa dei sintomi provocati dalla sindrome dell’intestino irritabile.

Per molti pazienti la sindrome del colon irritabile porta da una qualità di vita pessima. I timori dei pazienti sono però comprensibili: l’incertezza che deriva dal non sapere se si presenteranno i sintomi, se ci sarà bisogno di correre in bagno all’improvviso o la paura di dover sopportare dolori e fastidi in vacanza, fa venir voglia di non muovere un passo da casa. Il colon irritabile costringe ad assentarsi anche dal lavoro, ma in generale la percentuale di chi rinuncia a fare il proprio dovere è minore e la reazione psicologica più forte. Quando invece bisogna decidere se salire su un treno o un aereo, la paura prende il sopravvento e tanti preferiscono stare a casa.

A moltissimi pazienti che soffrono della sindrome di colon irritabile le vacanze fanno bene: allontanarsi per un po’ dalle fonti quotidiane di stress, che spesso peggiorano i sintomi, per tanti è un vero toccasana e tutte le precauzioni si rivelano eccessive. Per viaggiare tranquilli però è possibile seguire una serie di consigli utili: preferire i viaggi in auto per fare soste quando serve, magari organizzando il viaggio così da sapere le distanze fra un luogo dov’è possibile trovare un bagno e l’altro.

Se si sceglie l’aereo, arrivare in aeroporto con il dovuto anticipo e sul volo chiedere posti di corridoio e vicini alle toilette: evitare cibi che possono peggiorare i sintomi (come alcol, caffeina, cibi fritti, troppo speziati o ricchi di grassi). Portare sempre con sé i farmaci prescritti, se in terapia, o le prescrizioni mediche o i documenti che potrebbero essere necessari per acquistare i farmaci, oltre a un contatto con il proprio medico, più per star sereni che per una reale necessità.

Avere sempre con sé un piccolo “kit di sopravvivenza” con un po’ di carta igienica di scorta e un cambio di abiti. Nel kit è opportuno inserire antidolorifici, fermenti lattici, un antidiarroico o farmaci contro la stitichezza perché spesso questa aumenta durenti i viaggi per la modifica delle proprie abitudini e magari un antibiotico consigliato dal medico, per intervenire in caso di un aggravamento o fastidi molto pronunciati.

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Alberto Lupini


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