Cotton fioc? Nemico delle orecchie La miglior pulizia si fa con l'acqua

01 luglio 2017 | 11:59
L'igiene delle orecchie, indubbiamente è fondamentale, ma bisogna andarci piano: un eccesso, infatti, potrebbe provocare danni più che benefici. Come bisogna comportarsi in questa situazione è sempre un dubbio per molti, a chiarirlo è Luca Malvezzi, otorinolaringoiatra e specialista in chirurgia cervico facciale di Humanitas, in un articolo di seguito riportato per intero e tratto da Humanitasalute.




Un’abitudine comune è quella di pulire quotidianamente le orecchie con i bastoncini di cotone. Niente di più sbagliato: i cotton fioc possono limitare il self clearing del condotto uditivo esterno, causare infezioni e aumentare le probabilità che il cerume possa accumularsi sul fondo del condotto uditivo.

«Il cerume - spiega il dottor Malvezzi - non è dovuto alla scarsa igiene, anzi talvolta chi eccede nella pulizia può presentare accumulo di cerume. Infatti l’orecchio sano si auto deterge con l’azione di migrazione della pelle dal fondo del condotto verso l’esterno e attraverso l’apparto piliferero della pelle stessa. Il cotton fioc lede questo meccanismo di igienizzazione autonoma favorendo l’accumularsi di cerume sul fondo del condotto uditivo», spiega il dottor Malvezzi.

Per l’orecchio basta l’acqua
Non dimentichiamo che il cerume è una sostanza molto importante per la salute dell’orecchio: «Il cerume è una sostanza prodotta da alcune ghiandole cutanee dell’orecchio esterno e rende impermeabile l’orecchio, contribuisce a espellere lo strato di pelle superficiale che qui si accumula e protegge l’orecchio da microrganismi come batteri e funghi».

Qual è allora il modo migliore per tenere l’igiene delle orecchie? «È sufficiente lavare l’orecchio con acqua, esattamente come si lava il resto della superficie del nostro corpo. In caso permanga la sensazione di orecchio bagnato dopo la doccia è consigliabile l’utilizzo del fon tenuto a debita distanza per favorire l’assorbimento della stessa, oppure lasciare che l’acqua si riassorba spontaneamente come facciamo al mare o in piscina», conclude lo specialista.

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Alberto Lupini


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