Dolori ai muscoli e alle ossa Se continui, serve la riabilitazione

Dolori alle ossa, che colpiscono anche tendini e legamenti, o muscolari. Fastidi a cervicali, muscoli della colonna e della schiena, alle ginocchia. Un dolore diffuso, che colpisce tutti almeno una volta nella vita

05 giugno 2019 | 09:54
In alcuni casi passa dopo poco tempo, in altri diventa addirittura cronico condizionando la vita quotidiana e perfino l’umore. Ne ha parlato il direttore di Dipartimento Riabilitazione e Recupero Funzionale in Humanitas, Stefano Respizzi in un’intervista radiofonica (riportata su Humanitasalute, che vi riproponiamo di seguito).

Se il dolore persiste è opportuno consultare uno specialista


Molto spesso, i pazienti sono confusi davanti al dolore scheletrico e muscolare: le figure e gli specialisti che se ne occupano sono diversi, ma ovviamente con funzioni e competenze diverse. Scegliere lo specialista adatto alla nostra patologia è il primo passo verso una giusta diagnosi e un giusto trattamento. «Il fisiatra è il medico specialista della riabilitazione - ha chiarito Respizzi - che si occupa del recupero funzionale dei pazienti. Questa riabilitazione interessa vari campi: oltre all’ortopedia, anche la neurologia e l’ambito cardiorespiratorio. È un grosso lavoro di équipe che prevede un’azione di sinergia e di competenze professionali diverse affinché ognuno faccia la sua parte al meglio per il recupero del paziente».

«L’ortopedico, invece, è un chirurgo, di conseguenza il suo approccio e la sua competenza sono orientate all’intervento chirurgico che in alcuni casi e per alcune patologie è indispensabile, ma nella maggior parte dei dolori scheletrico-muscolari invece non le è e il trattamento su cui si può puntare è di tipo conservativo», ha concluso Respizzi.

Il dolore muscolare può essere dovuto a diverse cause: lesioni, traumi, esercizio fisico intenso, lavori usuranti o postura scorretta. «Si manifesta con un dolore generalmente diffuso che coinvolge i muscoli - aggiunge Respizzi - e se dovuto ad un sollecito eccessivo o un esercizio fisico troppo pesante tende a scomparire in pochi giorni. Il dolore articolare è tipicamente quello che si avverte quando si carica l’articolazione, in modo molto localizzato e si avverte non solo durante l’esercizio fisico e il movimento ma anche a riposo». In alcuni casi il dolore articolare e muscolare può anche essere legato al clima, «perché il nostro organismo reagisce alle temperature esterne in modo diverso - ha spiegato il fisiatra - solitamente il paziente reumatico ha una ipersensibiltà dell’apparato locomotore, quindi su ossa e legamenti e sente di più il dolore». Per questi pazienti basterebbe ad esempio stare in ambienti con un clima caldo e secco.

Il ghiaccio viene consigliato in caso di traumi alle ossa ma deve essere usato consapevolmente: «il ghiaccio deve essere impiegato nella fase acuta del dolore - ha chiarito il medico - per circa 6-7 giorni, 20 minuti due o tre volte al giorno. È importante che la pelle non sia a diretto contatto con la parte ghiacciata, ma protetta da un panno. Se utilizzato per troppo tempo e direttamente sulla pelle si potrebbe rischiare di avere macchie sulla pelle o perfino ustioni». Il calore, invece, è indicato in caso di dolori muscolari, anche cronici, perché distende i muscoli e aiuta a rilassare, modificando anche la percezione del dolore: sono un esempio una buona doccia calda, il calore del calorifero, la borsa dell’acqua calda fino ai cerotti riscaldanti che agiscono diffondendo calore in modo localizzato dove vengono applicati.

Quando i dolori articolari o muscolari diventano prolungati nel tempo è molto importante rivolgersi ad uno specialista: il dolore cronico influisce non solo sul corpo, ma anche sulla mente coinvolgendo la sfera emotiva e dell’umore: il cervello infatti è costantemente in allerta e riceve impulsi dal sistema continui di ‘dolore’ e ‘negativi’ dal sistema nervoso. «Il consiglio - chiarisce Respizzi - è di utilizzare, su prescrizione medica, prodotti per cercare di fermare il dolore costante altrimenti si entra in un loop negativo che è pericoloso anche dal punto di vista comportamentale ed emotivo». Poiché non è possibile assumere per un tempo troppo prolungato antidolorifici, fans o cortisonici, “esistono prodotti come l’acido ialuronico, la glucosamina, la condroitina e altre sostanze che hanno azione protettiva: si tratta di sostanze già presenti nel nostro organismo che di fatto aiutano a ridurre il dolore ed evitano che il cervello registri come costante questa condizione».

Inoltre è fondamentale, sia per chi soffre di dolore cronico così come per i sedentari incalliti, che accusano dolori dovuti ad una ‘debolezza’ muscolare e ad un’inattività del corpo, «è l’esercizio fisico, moderato, graduale e controllato, come ad esempio lo stretching, la cyclette, il tapis roulant, le camminate, tutte attività aerobica a basso impatto ma che fanno in modo che l’organismo sia stimolato sia a livello articolare muscolare che a livello cardiocircolatorio».

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Alberto Lupini


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