Il freddo secca la pelle Sconsigliate docce troppo calde

Una delle conseguenze del freddo è la secchezza della pelle. Il motivo? Il sangue fluisce maggiormente negli organi interni per scaldarli lasciando “scoperta” la cute che, di conseguenza, perde flusso

14 gennaio 2019 | 17:13
Ha approfondito la questione Alessandra Narcisi, dermatologa dell’ospedale Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.




Con il freddo le cellule della pelle producono meno collagene, la cute si assottiglia, si disidrata diventando secca e tendendo a un colorito grigiastro, e causando un’occlusione dei pori che rallenta l’eliminazione di scorie e radicali liberi. In particolare la pelle del viso più risente del freddo invernale perché continuamente esposta agli agenti atmosferici e all’aria calda dei riscaldamenti, così come allo smog.
 
Per contrastare la pelle secca causata dal freddo, è importante innanzitutto che la pelle venga idratata e protetta adeguatamente, dall’interno e dall’esterno. Momento cruciale è la detersione, che dovrebbe avvenire sempre per affinità con la pelle, cioè con latti detergenti per il viso o olii da bagno per il corpo. Inoltre nei mesi invernali è bene evitare bagni e docce troppo caldi e preferire una doccia veloce e con acqua tiepida. Non si deve poi dimenticare di “nutrire“ ogni giorno la pelle con creme idratanti specifiche per viso, contenenti anche filtri solari, e corpo. Per proteggere la pelle dal freddo e dal rischio di diventare secca è importante anche coprirsi, ma non troppo, lasciando alla pelle la possibilità di “respirare”.
 
Oltre a ricordarsi di umidificare l’ambiente, si può aiutare ad evitare la pelle secca mantenendo l’omeostasi dell’idratazione corporea, e cioè bevendo circa un bicchiere di acqua ogni ora o più se si fa intensa attività fisica, per reintegrare le perdite di liquidi. Infine, per proteggere la pelle secca dal freddo è importante seguire un’alimentazione varia, con una buona dose di frutta e verdura giornaliera e di acidi grassi essenziali omega 3, come quelli contenuti per esempio nel pesce o nelle noci, oltre ad aiutarsi anche associando integratori ad hoc sempre sotto controllo medico, a base di antiossidanti, vitamine, minerali, acidi grassi essenziali e, se indicati, fitoestrogeni.

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Alberto Lupini


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