Sì a frutta e verdura, ma pochi grassi per evitare infiammazioni intestinali

05 settembre 2017 | 14:46
Spesso e volentieri il nostro intestino è colpito da diverse tipologie di infiammazione: dal reflusso gastroesofageo alla colite ulcerosa, fino ad arrivare a patologie come la malattia di Crohn. Ognuna di queste può avere un impatto più o meno gravoso per la quotidianità di una persona. Per curarle, oltre all'assunzione di appositi farmaci, è possibile trovare una risorsa in una sana e corretta alimentazione, capace anche di prevenirle. Di questo argomento tratta Silvio Danese, responsabile del Centro per malattie infiammatorie intestinali e coordinatore di Immuno Center in Humanitas, in un'intervista di seguito riportata e tratta da Humanitasalute.




«Non è ancora chiaro se sia l’effetto di alcuni alimenti o se siano le modifiche sulla flora intestinale che l’alimentazione può indurre, ma è noto che una dieta ricca di frutta e verdura, con pochi carboidrati e pochi grassi, è associata a un tipo di flora intestinale meno soggetta alle infiammazioni rispetto a un regime alimentare con più grassi», ha spiegato Silvio Danese.

Gli alimenti sì
Via libera dunque agli alimenti ricchi di fibre e polifenoli perché disinfiammano e hanno azione antiossidante, come frutti rossi e verdure, ma anche spezie, curcuma, zenzero e cereali integrali (orzo, quinoa, farro). Consigliato anche l’uso di olio extravergine di oliva, che riduce la formazione di molecole pro infiammatorie grazie ai suoi grassi monoinsaturi, alla vitamina E e ai polifenoli, ma anche il consumo di avocado e noci.

Gli alimenti cui prestare attenzione
Attenzione ai grassi trans, che «causano un aumento del livello del colesterolo nel sangue, in particolare quello cattivo Ldl», spiega Danese. Questi grassi «si formano nel corso dei trattamenti industriali degli oli vegetali» e possono essere contenuti, per esempio, nei dolci confezionati, negli snack industriali e nelle merendine e nei dadi da brodo.

Da limitare è anche il consumo di solanacee (come melanzane, patate con la buccia e pomodori) e di acido arachidonico, «contenuto soprattutto nella carne e negli insaccati, nel pesce e nelle uova. L’acido si può sintetizzare anche a partire dall’acido linoleico: quindi un po’ di frutta secca va bene, ma non bisogna esagerare», suggerisce lo specialista. Chi soffre di reflusso gastroesofageo è bene che eviti aglio, cipolla, peperoni con la buccia, cioccolato, menta, spezie piccanti, agrumi, pomodori e cibi grassi.

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Alberto Lupini


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