Influenza, non è solo colpa del freddo

Le basse temperature e il freddo invernale portano spesso malanni come raffreddore, tosse, mal di gola, a volte anche febbre e influenza, quelli che tutti chiamamo "mali di stagione". Ma il freddo non è l'unica causa

31 gennaio 2019 | 16:54
A questo proposito si è espresso Enrico Brunetta, immunologo clinico di Humanitas Milano. La sua intervista, ripresa da Humanitasalute, è riportata integralmente di seguito.




Dalla ricerca nessuna evidenza tra freddo influenza e altre patologie
Il freddo, senza dubbio, può debilitare e indebolire il nostro organismo, ma ad oggi gli studi epidemiologici e le ricerche non hanno trovato evidenza di un legame tra temperature rigide e infezioni virali o batteriche. «Non è semplice rintracciare le cause della stagionalità dell’influenza e altre infezioni tipicamente invernali - ha spiegato Brunetta - ma non è proprio vero che il freddo di per sé è correlato ad un’aumentata incidenza di infezioni. Anche perché se fosse solo una questione di temperature, nei Paesi con clima tropicale non ci sarebbero epidemie, che invece sono presenti».

«Alcune ricerche - ha chiarito Brunetta - hanno messo in luce una correlazione fra il calo dei livelli di vitamina D e la minore resistenza del sistema immunitario, che avrebbe meno difese contro virus e batteri. In inverno, c’è meno luce e l’esposizione al sole è ridotta. Per questa ragione il livello della vitamina D risulta più basso».

Ambienti chiusi e molto secchi favoriscono diffusione virus.
Nei mesi invernali si vive più spesso in ambienti chiusi e affollati, dove il ricambio dell’aria è meno frequente. «Il riscaldamento, spesso a temperature molto alte, rende l’aria piuttosto secca. Quando il livello di umidità si abbassa - ha chiarito l'esperto - tendiamo ad ammalarci più facilmente e questo accade probabilmente perché questa situazione di aria secca è più favorevole alla diffusione e all’infettività dei virus. Anche la presenza di un elevato numero di persone, come negli ambienti scolastici o in ufficio, favorisce la circolazione dei microorganismi responsabili di queste infezioni».

Come difendersi: buone abitudini e vaccini
«Il presidio principale di difesa contro il virus dell’influenza è il vaccino consigliato a tutti e raccomandato soprattutto nelle fasce a rischio: bambini, persone con più di 65 anni o con patologie croniche, operatori sanitari e in molti casi di pazienti con immunodeficienze», ha chiarito Brunetta aggiungendo che anche buone e banali abitudini, come lavarsi le mani, è uno dei principali metodi per contrastare la diffusione di veicoli microorganismi, virus e batteri.

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Alberto Lupini


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