Ipertensione arteriosa In estate cambia il trattamento

L'ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall'elevata pressione del sangue nelle arterie, determinata dalla quantità che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso di sangue

29 agosto 2018 | 12:50
Che effetto ha il gran caldo sui pazienti affetti da ipertensione e in che modo bisogna adeguare la terapia alle condizioni climatiche? Di questo argomento ha parlato Maddalena Lettino, responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia dello Scompenso di Humanitas, in un intervento tratto da Humanitasalute che riportiamo di seguito integralmente.




L’ipertensione rappresenta il maggior fattore di rischio per la salute cardiovascolare: su vasi e cuore il suo impatto è maggiore di quello, pur molto insidioso, del fumo di sigaretta. Pertanto il suo trattamento è fondamentale. Oltre alle variazioni nello stile di vita - dalla dieta sana con ridotto apporto di sale, all’astensione dal fumo di sigaretta all’attività fisica - saranno prescritti dei farmaci.

Nei mesi estivi la terapia potrà essere ridefinita

Il caldo ha un effetto vasodilatatore e quindi in molti pazienti i valori della pressione arteriosa saranno più bassi. La terapia potrà essere rivista abbassando le dosi dei farmaci o riducendo il numero di farmaci in caso di terapia associata. Nei casi in cui l’ipertensione è più blanda il trattamento potrà essere addirittura sospeso.

Quando è prevista l’associazione di più farmaci alcuni di questi possono essere i diuretici, e proprio i diuretici saranno i candidati principali alla riduzione delle dosi o alla sospensione in estate. In ogni caso bisognerà valutare attentamente l’impatto delle variazioni della terapia anche sulle funzioni di altri organi, come ad esempio i reni.

Nei mesi estivi i pazienti ipertesi, qualora ce ne fosse bisogno, possono far tesoro del tipo di alimentazione che, tendenzialmente, si segue: è più facile che si mangi in modo più salutare, seguendo un tipo di dieta a cui bisognerebbe aderire tutto l’anno.

Qualche accortezza per i pazienti che passano le vacanze in montagna
Dopo un periodo di assestamento, in cui potranno manifestarsi alcuni sintomi come la tachicardia, potrebbe rendersi necessario un innalzamento della terapia.

Chi va al mare, invece, potrebbe approfittare per dedicarsi all’attività fisica: l’esercizio fisico in acqua è sempre raccomandato per la salute cardiovascolare e per mantenersi attivi nei mesi estivi, quando l’attività all’aperto, soprattutto nelle ore centrali della giornata, è sconsigliata.

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Alberto Lupini


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