«Ce l'ho sulla punta della lingua» Un corretto stile di vita aiuta la memoria

«Ho un vuoto di memoria». Capita spesso e volentieri di dimenticare una parola arcinota o di perdere il filo durante un discorso che si stava intraprendendo, ma non occorre preoccuparsi

01 febbraio 2018 | 10:55
Può capitare infatti una difficoltà a ricordare cose spesso anche molto semplici. Quando questi segnali devono dare preoccupazione lo spiega Alberto Albanese, responsabile di Neurologia in Humanitas, ospite in studio a Tg2 Medicina 33. L'articolo riportato integralmente di seguito è tratto da Humanitasalute.




«È normale che in una vita così stressata come quella odierna, in cui ci è richiesto di essere iper-performanti, si perdano colpi di memoria. La memoria infatti - ha rassicurato Alberto Albanese - è compartimentalizzata e siamo chiamati ogni volta a ri-focalizzare l’attenzione su cose diverse e non sempre riusciamo a essere così rapidi nel focalizzarci e nel ricordare tutto. Questo, entro certi limiti, è normale».

Questo può preludere a una demenza da anziani?
In linea di massima, ci sono forme di demenza precoce, che presentano per esempio disturbi come difficoltà di orientamento in luoghi conosciuti, difficoltà nel riconoscimento di persone o nel ricordare cose molto consuetudinarie: questo può preoccupare, ma si tratta di forme rare e spesso genetiche.

Di fronte a banali problemi di memoria, come la dimenticanza di un nome o di dove si è appoggiato qualcosa, è possibile esercitarsi. «Esercitare la memoria - ha concluso l'esperto - può rivelarsi utile e lo si può fare in vari modi: sia attraverso esercizi (come le parole crociate o imparare e ripetere poesie, per esempio), sia imparando a focalizzare l’attenzione, concentrandosi bene su ciò che si fa e provare a spostare l’attenzione; contano poi lo stile di vita, la qualità dell’alimentazione e l’attività fisica. È stato infatti dimostrato che lo stile di vita migliora le aspettative delle nostre funzioni cognitive».

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Alberto Lupini


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