La vera pandemia è l'inquinamento Ci toglie 3 anni di vita

Altro che coronavirus. Secondo uno studo dell'università di Magonza lo smog che causa più morti nel mondo che il fumo (8,8 milioni contrio 7,2). Pesantissima l'influenza sulla durata media della vita

03 marzo 2020 | 12:40
Altro che paura del coronavirus. Questa epidemia fatta più di ansia e di gravissimi danni all’economia sembra fatta apposta per oscurare quella che è la vera pandemia del pianeta: l’inquinamento, che è ormai la maggior causa di morte. Secondo uno studio tedesco del Centro medico universitario di Magonza lo smog ruberebbe 3 anni di vita a tutti i cittadini del mondo, statunitensi, africani o cinesi che siano poco importa: tutti soffriamo per lo smog. Questa è una vera emergenza, ma noi sembriamo mettere la testa sotto la sabbia pensando che il dramma del pianeta sia solo il Covid-19.



Un dato per tutti. Solo nel 2015 (e da allora la situazione è ulteriormente peggiorata) l'inquinamento atmosferico globale ha causato 8,8 milioni di morti premature, come dire quasi 3 anni di vita in meno nella media. In confronto, secondo gli autori della ricerca, il fumo di tabacco riduce l'aspettativa di vita in media di 2,2 anni (7,2 milioni di decessi extra), l'Hiv/Aids di 0,7 anni (1 milione di morti), malattie come la malaria di 0,6 anni in meno (600.000 morti) e tutte le forme di violenza (comprese le guerre) 0,3 anni in meno (530.000 morti).

I ricercatori hanno esaminato l'effetto dell'inquinamento atmosferico su sei categorie di malattie: infezioni delle basse vie respiratorie, malattia polmonare ostruttiva cronica, cancro ai polmoni, malattie cardiache, malattie cerebrovascolari che portano a ictus e altre patologie non trasmissibili, fra cui ipertensione e diabete. Così i ricercatori hanno scoperto che le malattie cardiovascolari sono responsabili della parte maggiore dell'effetto negativo dell'inquinamento atmosferico sull'aspettativa di vita.

Hanno anche scoperto che l'inquinamento atmosferico ha avuto un effetto più importante nelle persone anziane, ad eccezione delle morti nei bambini con meno di cinque anni in Paesi a basso reddito, come Africa e Asia meridionale. A livello globale, circa il 75% dei decessi attribuiti all'inquinamento atmosferico si verifica nelle persone con più di 60 anni.

Questo, rivendicano gli autori, è il primo studio che mostra gli effetti dell'inquinamento atmosferico sui morti per età, tipo di malattia e anche i suoi effetti sull'aspettativa di vita a livello di singoli Paesi. L'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute pubblica nel complesso è molto più grande del previsto ed è un fenomeno mondiale che per i ricercatori tedeschi porta a parlare di “una pandemia di inquinamento atmosferico".

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Alberto Lupini


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