Vivere più a lungo? Comincia dalla casa In spazi verdi, lontani dall'inquinamento
19 luglio 2016 | 15:34
Se si volesse colorare la salute, certamente il verde sarebbe la scelta più indicata. È infatti non solo leggenda, ma verità scientifica, che vivere in ambienti circondati dagli alberi e dalla natura faccia bene all'uomo, diversamente dalle grandi metropoli, dove l'inquinamento può provocare danni anche seri al sistema respiratorio e a quello cardiovascolare. Un recente studio americano ha verificato questa differenza: riportiamo di seguito un articolo tratto da Humanitasalute che ne spiega le linee generali, corredato da un commento della dottoressa Francesca Puggioni, specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’ospedale Humanitas.
“
Risiedere vicino ad aree verdi è il segreto per guadagnare in salute e vivere più a lungo? Un team di ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health (Stati Uniti) ha visto come i tassi di mortalità tra le donne che hanno la fortuna di vivere all’ombra di alberi e piante siano più bassi di quelli registrati tra le donne che invece vivono di più fra mattoni e cemento. La ricerca, pubblicata su Environmental Health Perspectives, si è servita di immagini satellitari per fotografare l’arredo urbano di diverse zone degli Usa. I dati dello studio si riferiscono a circa 108mila donne allo scopo di valutare il legame tra l’esposizione ad aree verdi (in un perimetro di 250 metri quadri dalle abitazioni) e i tassi di mortalità negli anni.
Tra il 2000 e il 2008 sono stati registrati 8.604 decessi. Il numero di decessi era tuttavia inferiore fra le zone con un maggiore tasso di vegetazione: la differenza di mortalità rispetto alle aree più cementificate era del 12%. Più in dettaglio era minore il tasso di mortalità dovuto ai tumori e alle malattie respiratorie (differenze rispettivamente del 13% e del 34%). I decessi da infarto, ictus, diabete e infezioni non avevano invece alcuna relazione con la vita al verde. Cosa ci sarebbe dietro la minore incidenza di mortalità?
Secondo il team svolgere attività fisica e partecipare alla vita della comunità sarebbe più facile. Inoltre, si godrebbe di una ridotta esposizione all’inquinamento atmosferico. A beneficiarne in misura maggiore sarebbe però la salute mentale, misurata attraverso l’incidenza della depressione.
Colorare di verde le città, secondo i ricercatori, è dunque una strategia utile non solo per migliorare lo stato di salute dell’ambiente ma anche delle persone che ci vivono. Non serve trasferirsi in campagna, basta solo rendere più vivibili e salutari le città, dice uno scienziato.
«Questi dati sono noti già da tempo - spiega la dottoressa Francesca Puggioni - perché in letteratura scientifica abbiamo varie evidenze della stretta correlazione tra inquinamento e insorgenza di malattie a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardiovascolare. Ad esempio nelle giornate di più alto tasso di inquinamento si registrano più accessi in pronto soccorso per insufficienza respiratoria acuta, infarti e ictus».
Bene le vacanze “a basso tasso di inquinamento”
«Questo è spiegabile - prosegue la specialista - con la correlazione tra l’esposizione alle polvere sottili, e a tutte le altre sostanze inquinanti, e l’insorgenza di infiammazione nel nostro organismo. Il primo organo colpito ovviamente è il polmone: si scatenano così crisi asmatiche o crisi di vera e propria insufficienza respiratoria acuta, in particolare in persone che già soffrono di malattie a carico dell’apparato respiratorio. Nel nostro apparato respiratorio tali sostanze portano a un alto grado di infiammazione che si diffonde a tutto l’organismo attraverso la circolazione sanguigna e, a questo punto, possono verificarsi anche eventi acuti cardiovascolari come infarti o ictus».
«È consigliabile allontanarsi dalla città appena possibile - conclude la specialista - una gita in campagna, al mare o in montagna permettono di recuperare sia in termini di buonumore che in relazione a momenti di “disintossicazione” del nostro organismo. Organizzare le nostre vacanze in luoghi a basso tasso di inquinamento e dimenticare le grandi metropoli è fondamentale sia per il nostro corpo che per il nostro cervello».
”
“
Risiedere vicino ad aree verdi è il segreto per guadagnare in salute e vivere più a lungo? Un team di ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health (Stati Uniti) ha visto come i tassi di mortalità tra le donne che hanno la fortuna di vivere all’ombra di alberi e piante siano più bassi di quelli registrati tra le donne che invece vivono di più fra mattoni e cemento. La ricerca, pubblicata su Environmental Health Perspectives, si è servita di immagini satellitari per fotografare l’arredo urbano di diverse zone degli Usa. I dati dello studio si riferiscono a circa 108mila donne allo scopo di valutare il legame tra l’esposizione ad aree verdi (in un perimetro di 250 metri quadri dalle abitazioni) e i tassi di mortalità negli anni.
Tra il 2000 e il 2008 sono stati registrati 8.604 decessi. Il numero di decessi era tuttavia inferiore fra le zone con un maggiore tasso di vegetazione: la differenza di mortalità rispetto alle aree più cementificate era del 12%. Più in dettaglio era minore il tasso di mortalità dovuto ai tumori e alle malattie respiratorie (differenze rispettivamente del 13% e del 34%). I decessi da infarto, ictus, diabete e infezioni non avevano invece alcuna relazione con la vita al verde. Cosa ci sarebbe dietro la minore incidenza di mortalità?
Secondo il team svolgere attività fisica e partecipare alla vita della comunità sarebbe più facile. Inoltre, si godrebbe di una ridotta esposizione all’inquinamento atmosferico. A beneficiarne in misura maggiore sarebbe però la salute mentale, misurata attraverso l’incidenza della depressione.
Colorare di verde le città, secondo i ricercatori, è dunque una strategia utile non solo per migliorare lo stato di salute dell’ambiente ma anche delle persone che ci vivono. Non serve trasferirsi in campagna, basta solo rendere più vivibili e salutari le città, dice uno scienziato.
«Questi dati sono noti già da tempo - spiega la dottoressa Francesca Puggioni - perché in letteratura scientifica abbiamo varie evidenze della stretta correlazione tra inquinamento e insorgenza di malattie a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardiovascolare. Ad esempio nelle giornate di più alto tasso di inquinamento si registrano più accessi in pronto soccorso per insufficienza respiratoria acuta, infarti e ictus».
Bene le vacanze “a basso tasso di inquinamento”
«Questo è spiegabile - prosegue la specialista - con la correlazione tra l’esposizione alle polvere sottili, e a tutte le altre sostanze inquinanti, e l’insorgenza di infiammazione nel nostro organismo. Il primo organo colpito ovviamente è il polmone: si scatenano così crisi asmatiche o crisi di vera e propria insufficienza respiratoria acuta, in particolare in persone che già soffrono di malattie a carico dell’apparato respiratorio. Nel nostro apparato respiratorio tali sostanze portano a un alto grado di infiammazione che si diffonde a tutto l’organismo attraverso la circolazione sanguigna e, a questo punto, possono verificarsi anche eventi acuti cardiovascolari come infarti o ictus».
«È consigliabile allontanarsi dalla città appena possibile - conclude la specialista - una gita in campagna, al mare o in montagna permettono di recuperare sia in termini di buonumore che in relazione a momenti di “disintossicazione” del nostro organismo. Organizzare le nostre vacanze in luoghi a basso tasso di inquinamento e dimenticare le grandi metropoli è fondamentale sia per il nostro corpo che per il nostro cervello».
”
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi |
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits
-
Policy
-
PARTNER
-
EURO-TOQUES
| Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024