Agricoltura sostenibile e nutrizione Ricerca per diminuire danni fitosanitari

12 maggio 2017 | 10:59
di Andrea Radic
“Agricoltura sostenibile e nutrizione, dalla difesa alla valorizzazione dei nutrienti di eccellenza”. È il tema dell’evento tenutosi a Milano in occasione della Fiera Internazionale dell’Agroalimentare Tuttofood. Nell’ambito della rassegna fieristica internazionale di Milano Tuttofood, si è svolto un importante evento che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Silvia Nardelli, del ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Matteo Lorito, direttore del dipartimento di Agraria dell’università di Napoli e Sebastiano Caffo, chief executive Officer Gruppo Caffo 1915.



La manifestazione, patrocinata da Confindustria, è stata organizzata dal laboratorio Linfa Scarl e dalla Wild Orange, società del Gruppo Caffo 1915 e partner del laboratorio Linfa ed ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, dell’università, della ricerca e imprenditori del settore che hanno illustrato recenti risultati di varie attività di ricerca e sviluppo attuate negli ultimi anni grazie alla fitta rete di collaborazioni tra partner. Ad avviare la presentazione dell’evento è stato Sebastiano Caffo, amministratore della Distilleria Caffo mentre a porgere i saluti istituzionali, è stato Rocco Colacchio presidente Confindustria di Vibo Valentia.

Si è parlato in particolare di come l’uso irrazionale dei prodotti fitosanitari di sintesi utilizzato per il controllo di agenti patogeni in agricoltura abbia notevoli effetti negativi per l’ambiente, la biodiversità e la salute umana, costituendo di fatto un problema rilevante. Tra le possibili alternative alla difesa operata con i prodotti di sintesi vi è l’uso di agenti di controllo biologico e di prodotti naturali da essi derivanti. Diversamente dai pesticidi sintetici, questi “biopesticidi” sono altamente specifici, sicuri dal punto dei residui e con limitati effetti collaterali sugli organismi non- bersaglio e sull’ambiente.

Inoltre, si è discusso anche di come le attività agricole ed agroindustriali generano una quantità considerevole di residui di diversa tipologia lungo tutta la catena produttiva. Secondo la Fao circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano viene perso e sprecato nella filiera di produzione e trasformazione degli alimenti. Per questo molte aziende sono orientate a rivedere la destinazione finale degli scarti della lavorazione del cibo; è in corso una transizione per la quale tali rifiuti prima utilizzati in applicazioni come l’alimentazione animale e la produzione di biogas trovano adesso impiego nella produzione di nuovi ingredienti o per la preparazione di biomasse.

La Wild Orange del Gruppo Caffo, è impegnata nelle attività del progetto Linfa, data la notevole esperienza del Gruppo Caffo nella produzione di liquori di erbe aromatiche ed officinali; all’interno del progetto si è occupata dell’estrazione e del recupero di biomolecole di interesse industriale a partire da scarti delle lavorazioni di distillati e liquori per l’ottenimento di ingredients, con l’obiettivo di realizzare e fornire il materiale di base necessario alla funzionalizzazione di alimenti o alla produzione di nutraceutici e cosmetici.

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