Amarone Classico Bertani, 50 vendemmie e il ritorno dell'annata storica 1967
«Non una degustazione, ma il racconto di una storia. Questi vini sono gli importanti capitoli di un solo romanzo, quello di casa Bertani». Così Emilio Pedron, amministratore dell’azienda vitivinicola di Grezzana (Vr)
01 dicembre 2017 | 10:41
di Gabriele Ancona
La verticale, condotta da Luciano Ferraro (Corriere della Sera) e Andrea Lonardi, (direttore operativo Bertani) è partita con il parallelo tra le annate ’58 e ’08. Vini con un filo conduttore marcato che tendono anzi ad avvicinarsi con il passare delle ore. «Non si nota lo spazio temporale», ha confermato Antonello Maietta, presidente nazionale Ais e Personaggio dell’Anno 2016 - Premio Italia a Tavola. L’annata 1967 si è rivelata al palato ricca di dolcezza e priva di spigolosità, mentre il 1975 ha espresso energia e pulizia. Un vino dalla personalità ben definita, che sembra più giovane di quanto non sia. Ricco, intenso e vellutato al palato, l’Amarone Classico 2008 all’olfatto sviluppa un’articolata complessità. Il “racconto” in verticale si è concluso con il 2009, piacevole, minerale, completo.
Sei vini che dal 1958 al 2009 hanno dimostrato resistenza nel tempo e al tempo, sprigionando equilibrio e armonia. Vini che hanno nel Dna la semplicità, valore a cui in casa Bertani non si è mai abdicato. Anche quando sarebbe stato facile e conveniente. In cantina oggi evolvono oltre 120mila bottiglie tra il 1958 e il 2008. Valore di mercato, solo per quelle di annate storiche, 25 milioni di euro.
Per informazioni: www.bertani.net
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi |
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini