AncestrAle, la birra antispreco Da pane raffermo un sapore antico

Contro lo spreco alimentare nasce la birra AncestrAle di Alta Quota che impiega il pane raffermo per ottenere una bevanda dal sapore antico ed etico. Determinante l’incontro tra Slow Food Italia e Eataly

14 marzo 2018 | 09:22
di Giovanni Angelucci
L’idea è del consigliere nazionale di Slow Food Italia e formatore dei Master of Food, nonché grande degustatore di birra, Roberto Muzi, che racconta: «La mia proposta è stata sposata immediatamente da Claudio Lorenzini, titolare del birrificio Alta Quota, una realtà artigianale piccola ma creativa che in breve tempo ha portato le sue creazioni alla ribalta nel Lazio e in tutta Italia, senza arrendersi nemmeno al tragico sisma del Centro Italia nel 2016».


 
Il birrificio infatti ha investito molto sul progetto, adattando il suo impianto a sostenere questa nuova produzione senza ricarico sui costi finali. Serviva però una materia prima di qualità, quella che ha fornito Eataly Roma Ostiense: il pane da cui nasce AncestrAle, infatti, è quello avanzato dalla panetteria del punto vendita prodotto con le farine del Mulino Marino macinate a pietra.
 
«Sonia Chellini, vice Presidente di Slow Food, ha sottolineato l'importanza di una campagna che speriamo possa avere un grande successo poiché si basa sul nostro gesto più semplice e quotidiano, il mangiar bere, che ci consente di migliorare la situazione climatica, e dunque sociale, a livello mondiale. Se riusciamo a raggiungere anche il pubblico più giovane grazie alla birra la cosa è fantastica», continua Muzi.

Roberto, ma com’è questa birra? «All’aspetto è di colore ambrato carico con un bel cappello di schiuma, l’aroma è delineato dai malti che regalano un naso improntato sulle morbidezze, provocando sentori di caramello, crosta di pane, pasta del pane da cuocere, prodotti da forno, miele di melata, fiori in decomposizione e frutta matura. In sottofondo note di zucchero mascobado, pera cotta e caramellata. Ricorda molto dei classici brassicoli inglesi, con questo bellissimo lavoro sui malti. In bocca poi l'attacco è morbido procedendo con un sorso agile enfatizzato dalla secchezza, dal corpo esile, con ritorni olfattivi di tostature e crosta di pane».

La birra AncestrAle sarà disponibile presso Eataly e in vari pub e locali segnalati da Osterie d’Italia. Una parte del ricavato della vendita è destinato alla campagna di Slow Food Menu for Change e servirà a finanziare i progetti di tutela, educazione e sensibilizzazione portati avanti dall’Associazione a livello internazionale.

Quando la birra artigianale italiana è anche etica, allora è ancora più buona. Onore al merito di chi, contro la standardizzazione dei gusti e delle idee, continua a regalare genuinità e identità al mondo enogastronomico italiano, Roberto Muzi, il suo Lazio e i birrai attivi sono la ricchezza del nostro patrimonio cultural-brassicolo.

Per informazioni: www.birraaltaquota.it

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