Argiano e Poderi Colla, dialogo tra Toscana e Piemonte in nome di qualità e sostenibilità

Un viaggio in due importanti territori vinicoli con due grandi denominazioni, Brunello e Barolo. Sei i vini in degustazione, tutti godibili ed eleganti con espressioni tipiche del luogo di produzione

21 giugno 2021 | 15:02
di Piera Genta
Un viaggio in due importanti territori vinicoli, Toscana e Piemonte, con due grandi denominazioni, Brunello e Barolo, in compagnia di due aziende dalla lunga storia che hanno in comune la continuità nella produzione di vini di qualità nel rispetto dell’identità viticola e geografica. Ad accompagnarci nel percorso Andrea Zarattini (Poderi Colla) e Riccardo Bogi (Argiano), a capo dei rispettivi team vendite e Tino Colla.



Colla, in Piemonte vino da generazioni

La famiglia Colla fa vino in Piemonte da generazioni, i primi documenti che attestano la presenza di un esponente della famiglia risalgono al 1650.

Argiano, in Toscana, 440 anni di storia

Argiano, una delle 25 aziende fondatrici del Consorzio del Brunello, ha appena festeggiato i 440 anni di storia, con sede in una villa opera del Pecci di fine XVI secolo, di recente ristrutturazione, la cui parte ipogea è dedicata al vino.

Il clima di entrambi i territori è mediterraneo con estati calde ed inverni miti. I suoli per Poderi Colla sono Marne di S. Agata con precipitazioni annue di 1127 mm. Per Argiano i suoli sono galestro e marma calcarea con precipitazioni minori, circa 700 mm, vigne a corpo unico. L’epoca di vendemmia più anticipata per il Brunello.

Salvaguardia dell’ambiente tra i primi obiettivi

Poderi Colla nasce ufficialmente nel 1993 quando vengono unite sotto un unico nome le tre aziende di proprietà con il cru Bussia Dardi Le Rose a Monforte d’Alba, il cru Roncaglie a Barbaresco e Bricco del Drago ad Alba. Nel 2016 l’azienda acquista la cantina e i vigneti sottostanti a Madonna di Como (Alba) per la vinificazione e affinamento dei vini, espandendosi in ampi e comodi spazi che Bricco del Drago non riusciva più a garantire. 2000 mq su due livelli di cui uno interrato. Grande salone di rappresentanza e accoglienza. Il concetto di cru per tutti i vitigni dal 1961, una vigna, un solo vitigno ed una sola etichetta. Non acquistano uve, utilizzo di sole botti grandi. Dal 1995 partecipa al programma ambientale della regione Piemonte con un protocollo molto restrittivo.

Per Argiano una parcellizzazione in vigna e cantina, fermentazioni e macerazioni brevi e delicate, botte grande per sangiovese, basse dosi di SO2, passaggio in cemento pre-imbottigliamento, no filtrazione e grande attenzione alla sostenibilità ambientale.

La degustazione

Sei i vini in degustazione, tutti godibili ed eleganti, con espressioni tipiche del territorio.

Argiano

Brunello Docg 2016 grandissima annata molto longeva. Un bicchiere ancora di struttura giovane che presenta una bella polpa di frutta rossa (lamponi, cassis). Immediato e pulito.

Brunello Docg Vigna del suolo 2016 la seconda annata prodotta dalla vigna più vecchia. 30 mesi in botti grandi. Un sorso abbastanza complesso con note di speziatura. Presenza tannica importante.

Solengo 2018 (Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Merlot, Sangiovese) il supertuscan di Montalcino, l’eredità di Giacomo Tachis. 18 mesi in barrique di primo e secondo passaggio. Diverse sfumature di frutta con rimandi speziati. Bella spinta acida e tannini fermi.



Poderi Colla

Barbaresco Docg Roncaglie 2018 frutto di un’annata non di grande concentrazione. Molto rappresentativo nella sua struttura, armonico, molto persistente ed equilibrato in tutti i suoi componenti. Grande potenziale.

Barolo Docg Bussia Dardi Le Rose 2017 nonostante l’annata complessa e difficile, un bicchiere di grande finezza che si allarga freschezza con tannini presenti. Armonico in generale.

Langhe Doc Bricco del Drago 2016 (Dolcetto e nebbiolo) In produzione dal 1969, è stato il primo super vino da tavola in Piemonte. Uve vinificate separamente e poi assemblate. Belle note speziate, vellutato.

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