B94 sconfigge Ceres in tribunale
Strano ma vero, il birrificio B94 ha sconfitto il marchio Ceres in tribunale. Finalmente un caso in cui la giustizia, seppur lentamente, fa il suo giusto corso
16 marzo 2018 | 12:08
di Giovanni Angelucci
«Sosteniamo - continua - le nostre aziende con cura e passione, e questo vuole quindi fare onore anche a tutti quei birrifici che si fanno strada senza l'aiuto di "marchette pubblicitarie di ogni genere" ma solo affidando a professionisti attenti e ingegnosi il lavoro di comunicazione. Le soddisfazioni arrivano sempre!».
Protagonista dei fatti è chi si firma, proprietario del birrificio pugliese B94, e le etichette delle sue birre. Nel marzo del 2016 il famoso marchio Ceres lanciò sul mercato la sua linea crafty, denominata Norden utilizzando una grafica molto simile, se non identica a quella di B94: la November Ray contraddistinta esattamente allo stesso modo da una grande “N” maiuscola.
Dopo una prima proposta compromissoria da parte della multinazionale, rifiutata dalla squadra di Longo, nel dicembre del 2016 il Tribunale di Bari ha accolto totalmente il ricorso del birrificio B94, riscontrando evidenti presupposti di confondibilità tra le due etichette. La condanna per Ceres è stata piuttosto pesante con il ritiro immediato di tutte le Gylden Ipa dal mercato (con multa per ogni giorno di ritardo) e pagamento delle spese processuali.
La seconda proposta compromissoria è stata ritenuta invece valevole da Raffaele che ha quindi accettato. In base all’accordo, le Gylden Ipa sono state comunque ritirate dal mercato (con più tempo a disposizione) e modificate nell’etichetta.
Una grande rivalsa per il settore brassicolo artigianale tutto: almeno per una volta è stato un microbirrificio (audace) a sfidare l’industria, uscendone vincitore nonostante le armi a disposizione fossero impari.
Per informazioni: www.birrificiob94.it
© Riproduzione riservata
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Alberto Lupini