Barolo, nasce la cantina L’Astemia Pentita 30 ettari di vigneto, 10 etichette prodotte

Si alza il sipario su L’Astemia Pentita, cantina vitivinicola nata sul territorio di Barolo (Cn), collina dei Cannubi, dalla volontà dell’eclettica e visionaria imprenditrice piemontese Sandra Vezza

25 ottobre 2018 | 12:46
Il nome della cantina racconta già dell’imprenditrice e della nascita del progetto: Sandra Vezza, da sempre astemia, con la decisione di dedicarsi alla produzione vitivinicola annuncia definitivamente il proprio pentimento. Un amore quello per il territorio delle Langhe e per il vino che, fin da piccola, l’imprenditrice ha sviluppato tramite il nonno e a cui, oggi, è riuscita a dare seguito con un progetto dalla connotazione innovativa e dirompente.



«Sono sempre stata innamorata delle mie Langhe, dove sono cresciuta e dove vivo - racconta Sandra Vezza - la mia passione è da sempre camminare tra i vigneti, e rimanerci ore a pensare, guardando questo paesaggio spettacolare che cambia continuamente colore ogni mese dell’anno. Fin quando un giorno, proprio camminando, ho conosciuto una coppia di anziani signori, fratello e sorella, Teobaldo e Livia De Magistris, che, avendo quasi 90 anni, da tempo volevano vendere i propri terreni, ma solo a chi il cuore avrebbe detto sì. Nell’istante in cui ci siamo incontrati, tra di noi c’è stata subito una grande intesa e il Signor Teobaldo, guardandomi negli occhi, mi ha detto: “lei mi piace, è una langarola, sarei felice di poterle vendere la mia vigna”. E cosi è iniziata la mia avventura nel vino».

Il progetto de L’Astemia Pentita è stato così concepito e sviluppato nella sua totalità sulla base della volontà di Sandra Vezza di poter realizzare una cantina innovativa e diversa che ne rispecchiasse la personalità, cosi la sua visione è stata tradotta dal progettista nell’architettura della cantina.


Sandra Vezza

Lei stessa ha voluto guidare la progettazione del dimensionamento di tutti gli spazi interni, disegnare e progettare il design degli interni - wine shop, sala degustazione e zona produttiva - nei minimi dettagli, dalle decorazioni delle pareti, ai soffitti, alla pavimentazione, fino alla scelta degli arredi, di cui alcuni progettati dalla stessa imprenditrice (come ad esempio gli espositori delle bottiglie). Non solo l’immagine della cantina, ma anche l’estetica del marchio, il design delle bottiglie e la comunicazione dell’intero progetto sono frutto delle sue intuizioni.

Tra i comuni di Barolo e Monforte L’Astemia Pentita detiene 30 ettari. Dieci le etichette prodotte, dal Barolo, il signore del territorio, al Langhe Nebbiolo, al Barbera, al Dolcetto d’Alba, fino ai bianchi come il Riesling: tra questi, l’azienda ha attuato un recupero dei vitigni autoctoni e meno conosciuti come il Nascetta, che dal 2010 ha acquistato la sua denominazione autonoma e che oggi viene prodotto da soli 30 produttori al mondo.



Tre le punte di diamante de L’Astemia Pentita spicca il Barolo Cannubi Docg, il cru è il biglietto da visita della cantina dal colore granato e dalle peculiari note fruttate e speziate che con i suoi 36 mesi in botte sprigiona tutta l’essenza delle Langhe. Per i veri intenditori e amanti del territorio il Barolo Cannubi Riserva 2011 rappresenta il vino più prezioso della cantina: 36 mesi in botte e 24 mesi in bottiglia, regala un ampio ventaglio di sensazioni olfattive e una setosità di tannini che ne attestano lo status di un vino maturo e complesso. Meno noto ma non meno importante, il Barolo cru Terlo, un po’ più scontroso, un po’ rustico, ma di grande stoffa e longevità.

L’Astemia Pentita si avvale della consulenza dell’enologo scienziato Donato Lanati, apprezzato a livello internazionale per il suo metodo di lavoro che, attraverso il centro di ricerca Enosis da lui fondato, punta ad ottenere vini di elevata qualità.

Per informazioni: www.astemiapentita.it

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Alberto Lupini


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