La birra agricola di Giulio Angeloni Qualità e territorio meritano l’assaggio
Il pregio di fare birra agricola è potersi esprimere attraverso quello che nel vino è il terroir: varietà di luppolo differenti, territorialità dei cereali e specifiche spezie o erbe aromatiche
19 marzo 2019 | 12:37
di Giovanni Angelucci
Tre poderi circondano i due paesini marchigiani e qui Giulio Angeloni gestisce ben cinquanta ettari di proprietà di famiglia in cui la cerealicultura a rotazione la fa da protagonista tra grano duro, girasoli e ceci. Dai primi mesi del 2013 si dedica all’esaltazione di una birra agricola tutta marchigiana con un nuovo impianto da 10 ettolitri. Sette ettari e mezzo sono dedicati all’orzo distico utilizzato nella produzione di quattro birre ad alta fermentazione e più del 90% della materia prima impiegata deriva dal ciclo chiuso casalingo.
Colpiscono la Mater Dea, una golden ale semplice, pulita e ben fatta, la birra d’ingresso per così dire, e la Mp Sunrise, una Apa ad alta fermentazione rifermentata in bottiglia, dal colore ambrato dorato e dal chiaro sentore di agrumato su cui spiccano pompelmo e mandarino. Vale il viaggio.
Per informazioni: www.birrangeloni.it
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Alberto Lupini