Birre ai profumi d’arancia e di limone La scommessa del Birrificio Sorrento

Giuseppe Schisano e Francesco Galano sono amici, soci e cognati. Due ragazzi umili, seri nel lavoro e amanti di birra; Giuseppe e Francesco sono napoletani e nel 2019 festeggeranno i 10 anni del loro birrificio

22 novembre 2018 | 10:03
di Giovanni Angelucci
Dalla passione a un lavoro di successo, che li ha portati nel giro di pochi anni a farsi conoscere nel mondo brassicolo. «La chiave delle nostre birre - dicono - è l’emozione. Un’emozione che solo una birra artigianale può donare, specie quando a darle valore aggiunto sono i profumi, i prodotti e la passione di un territorio eccezionale come il nostro».



Siamo nella penisola sorrentina, qui Giuseppe e Francesco, inizialmente homebrewers, hanno studiato e approfondito il mondo della birra fino al 2009, anno di nascita del Birrificio Sorrento. Nascono subito due etichette, che uniscono tecnica brassicola e territorio: la Syrentum, chiara con bucce di limone di Sorrento Igp, e la Minerva con bucce di arancia. Il riscontro da parte della critica e degli appassionati bevitori è subito positivo. Oggi sono passati quasi dieci anni dalla nascita e il loro rappresenta uno dei progetti birrari riusciti, diversamente dai molti che in quegli anni hanno deciso di provare a “cavalcare l’onda”, pur senza cultura e motivazione.

Attualmente gli impianti produttivi sono due (Massa Lubrense il primo e, quello più recente, a Sorrento, inaugurato alla fine del 2017), mentre le birre sono ben otto e tra loro ci sono anche alcune interessantissime creature legate al mondo del vino, stile attuale di grande successo in Italia, le Italian Grape Ale Ligia, Elèa e Opis, in cui vengono utilizzati i vitigni campani.

Per i tradizionalisti, però, la birra da provare è la primogenita che sa di limone, la Syrentum chiara, leggera, piacevolmente dissetante. Profumata con la scorza di limone Igp di Sorrento che le dona grande freschezza e ben la colloca in uno stile del tutto sorrentino. Al naso, fiori freschi, sambuco e note pepate. Sapore amaro secco, che invoglia al sorso ripetutamente, sentori agrumati con una discreta tendenza amara.



Per le festività alle porte c’è anche, come da tradizione, la birra di Natale, la consolidata Astrum dal color mogano, con sentori di cannella, chiodo di garofano e anice stellato: un gioco di alternanze che richiamano alla mente i dolci della nostra tradizione, in particolare roccocò e mostaccioli. Ricca e persistente, con un amaro che le dona una chiusura pulita e che non stufa facilmente.

Per informazioni: www.birrificiosorrento.it

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Alberto Lupini


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