Le migliori birre sotto l'ombrellone? Lager, Weizen, Saison e non solo...

03 maggio 2015 | 11:15
di Marta Scarlatti
Tanto per sgombrare subito il terreno da dubbi e incertezze vi diciamo subito da che parte stiamo. Noi sosteniamo senza timori o tentennamenti il fatto che le birre si bevano e si apprezzino, almeno quelle buone, tutto l’anno. Che fuori il sole spacchi le pietre o che stia grandinando poco importa, che abbiate l’aria condizionata accesa o il riscaldamento al massimo sono delle trascurabili inezie.



Detto questo tuttavia è pur vero che ci sono delle birre, come dire, più adatte alla stagione. Effettivamente l’idea di sorseggiare a luglio un barley wine da 10% vol o una belga trappista di gradazione simile non è poi così attraente, fatti salvi i casi di trovarsi in un bivacco d’alta quota. Quindi proviamo a suggerirvi qualche tipologia che a nostro avviso si presta meglio alle giornate che ci aspettano a breve facendo riferimento a delle, inventate di sana pianta, categorie di “gruppi vacanze”.

Lager/Pils: ovvero il 90% circa della birra venduta nel pianeta. Sebbene per lager qui si voglia fare riferimento alle più diffuse birre chiare di gradazione alcolica intorno ai 5% vol, e per pils alla sottocategoria originaria della Repubblica Ceca e caratterizzata da un uso più marcato del nobile luppolo di Saaz. Sono birre che si prestano un po’ a tutte le occasioni, spesso non danno grandi emozioni ma difficilmente si rivelano imbevibili.
Gruppo vacanze: amanti del lettino e ombrellone nella stessa spiaggia e, tanto per non sbagliare, nello stesso mare. Gazzetta dello Sport tutti giorni e spaghetti alle vongole tutte le sere. Brivido dell’estate: torneo di Sudoku. Comunque tranquilli, ci seppellirete tutti.

Weizen/Blanche: tedesche, anzi bavaresi, le prime e belghe le seconde. Il minimo comune denominatore è il frumento, maltato nel caso delle weizen, “crudo” nelle blanche. Ma le seconde si differenziano anche per la possibilità, colta sempre da parte del produttore, di aggiungere spezie diverse, in genere coriandolo e buccia d’arancio essiccata. Le weizen si bevono in bicchieri che sembrano dei vasi per tulipani e hanno una caratteristica e distintiva nota di banana al naso, le blanche sono più eterogenee ma hanno spesso toni floreali e fruttati. Entrambe sono considerate classici esempi di birre che tolgono la sete.
Gruppo vacanze: discepoli del trekking senza se e senza ma, per voi l’uomo non cammina, marcia. Siete talmente appassionati che vi hanno fatto credere che, per il fatto di tenere un bastone per mano e inventare un nome figo come “Nordic Walking”, state facendo uno sport che meriterebbe di far parte delle Olimpiadi.

Saison: nata in Vallonia, la parte meridionale del Belgio, come birra stagionale per ristorare i contadini che lavoravano nei campi è diventata nel tempo specialità per palati fini o comunque gente che si vuole distinguere dalla massa. Profumate, spesso caratterizzate da una piacevole nota pepata, fanno dell’originalità e della libertà interpretativa di chi le produce il loro punto di forza.
Gruppo vacanze: odiate organizzare il viaggio nei minimi dettagli, una vacanza per essere tale deve contenere una dose di avventura. Anche se a volte il tutto si risolve in una valigia smarrita all’aeroporto.

Lambic/Gueuze: l’ultima, o forse la penultima, frontiera del beergeek, categoria di assaggiatori di birra compulsivi e, a volte, feticisti. Il mondo delle fermentazioni spontanee è incredibilmente affascinante ma anche ostico per molti. Profumi di vecchia cantina e acidità a volte tagliente come un rasoio. Potranno pure non piacere, ma vale la pena assaggiarle almeno una volta.
Gruppo vacanze: ehi, dov’è che si fa bungee jumping da queste parti? Siete amanti delle sensazioni forti e le vacanze sono il periodo migliore per mettervi alla prova, che si tratti di saltare nel vuoto con una fune elastica alle caviglie o attaccare la Kamchatka in una partita di Risiko con forze impari.

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Alberto Lupini


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