Birrificio “One Mile Station” Solo 300 hl nel deserto australiano

Così come in Italia abbiamo centinaia di birrifici artigianali, anche in Australia - e in particolare - nel desertico Northern Territory, ce ne sono di interessanti

30 aprile 2019 | 12:28
di Giovanni Angelucci
A poca distanza dalla città di Darwin, in quello che al primo istante potrebbe sembrare un capannone da rimessa, si cela un microbirrificio di grande qualità. È il One Mile Brewery fondato nel 2012 da Stuart Brown e Bardy Bayram. Il birrificio era stato originariamente allestito in Stuart Park, vicino la vecchia "One Mile Station"; nel 2014 venne poi trasferito nella zona commerciale di Darwin, dove il progetto iniziale fu notevolmente ampliato con processi di birrificazione perfezionati per garantire una qualità media alta e costante.



Quanto al nome, però, i due hanno deciso di rimanere fedeli al luogo dove tutto iniziò, mantenendo così One Mile Brewery (il rettilineo su cui si trovava). Il nascente birrificio divenne rapidamente conosciuto e la produzione troppo grande per le capacità iniziali, la passione di “Stu” e Bardy per la birra li rese consapevoli del fatto che a Darwin mancava una birra autentica prodotta a livello locale e che esprimesse il territorio. Così da un hobby nacque un fiorente business, seppur “a portata d’uomo” per numeri complessivi. Stuart e Bardy hanno lavorato alla produzione di birre di ogni tipo, comprese quelle di frumento e spaziando tra bianche, stagionali e robuste ricette. Appassionati e capaci, i due iniziarono come homebrewer e impararono tutto producendo e sperimentando. L’unico momento didattico-professionale fu un corso birrario post laurea presso l'Università di Ballarat frequentato da Stuart. E ci volle ben poco perché i due si facessero apprezzare. La loro sperimentazione con la birra si è confermata negli anni; un successo nonostante continuino a mantenere una produzione limitata intorno ai 300 ettolitri annui.



One Mile Brewery ha una reputazione affermata: produzione di birra artigianale facile da bere progettata per il clima di Darwin, dunque leggera e ricca di sapore. Cinque sono le “regular beer” più qualche esperimento come un sidro o un ginger beer. Vengono svolte entrambe le fermentazioni, bassa ed alta, per produzioni che abbracciano diversi stili dal mondo, (possiamo parlare anche di uno stile australiano, grazie all’importante impiego di materie prime autoctone come i luppoli della Tasmania o i malti del Queensland).



L’etichetta d’ingresso è la 4:21, Kolsch (4,8%) chiara di colore dorato con un corpo leggero ed evidente profilo maltato che termina con un gradevole tocco di agrumi e frutta. Colpiscono anche la Red Ale (4,8%) Otto's dal colore rosso rubino con leggeri sentori di biscotti e caramello, di media intensità e grande armonia, così come la No Limits, una profumatissima Ipa (6%) realizzata con luppoli australiani e statunitensi (quattro in totale), dal tenace amaro e aroma di agrumi donati anche dal dryhopping effettuato (solo per questa birra). Infine la Wit Bier è la tipologia di grano in stile belga (5%) che tra freschezza e speziatura conferma la pulizia e armonia delle birre firmate One Mile Brewery.

Per informazioni: www.onemilebrewery.com.au

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