Butussi, i grandi vini friulani all’ombra del Castello Sforzesco

Due bianchi, un ramato, due rossi e il geniale Picolit: sono i vini di punta della cantina friulana Valentino Butussi, che si sono svelati di recente al Tartufotto di Milano

17 luglio 2019 | 12:04
di Renato Andreolassi
Un titolo di merito va sicuramente ascritto al bianco Sauvignon del 1999 stappato per l'occasione. Ne sono rimaste poche bottiglie, ma che bottiglie, storiche!

I vini della cantina sono stati presentati a Milano

Tre fratelli: Filippo, Tobia e Mattia - inizialmente anche la sorella Erika, che poi si è sposata con un 'concorrente' veneto - alla fine degli '90 hanno preso in mano le redini dell'azienda friulana. La terza generazione, i figli di Angelo hanno deciso di rilanciare l'azienda nata nel 1910 dal capostipite Valentino, a Corno di Rosazzo (Ud) nella zona della Doc, Friuli Colli Orientali nell'affascinate vallata della “Pra di Corte”.

Butussi produce vini rossi, ramati e bianchi

Nel 2005 il primo vigneto biologico che porterà poi la cantina alla completa conversione certificata nel 2013. Venti ettari tutti bio nel cuore dei Colli Orientali dove si coltivano sia varietà a bacca bianca, come Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Suavignon, Tocai friulano, che varietà a bacca rossa, come Refosco del Peduncolo Rosso, Merlot, Cabernet Sauvignon. Terre ricche di marne e arenarie che danno vini dal carattere unico e inconfondibile. In questo contesto è partita l'avventura dei 3 fratelli che si sono divisi i compiti: Tobia in campagna e in cantina gli altri due al lavoro nel reparto amministrativo e alla conquista mercati interni e esteri. 120 mila le bottiglie attualmente prodotte dalla Butussi, che si prefigge l'obiettivo di crescere ancora fino a 150, 180 mila bottiglie grazie all'acquisizione di altri 4 ettari. Le vendite, sono passate da un iniziale 50% Italia - 50 % estero, all'attuale 75 % mercato interno, 25 % estero, Gran Bretagna, Olanda, Stati Uniti e Cina.

Il sorprendente Picolit di Butussi

In cantina i vini si acquistano a partire da 9 euro alla bottiglia. Al Tartufotto, oltre al già citato bianco storico del '99, abbiamo particolarmente apprezzato un Pinot Grigio Ramato in purezza, 13,3° delizioso e intrigante, quasi mielato. E ancora il rosso Cabernet Santuari del 2013 forte, deciso e roccioso come lo sono i friulani e infine, un vino da meditazione, il Picolit di color giallo dorato, con un profumo intenso molto , molto complesso. Merita occasioni importanti. Non caso è stato definito il re dei vini friulani.

«Vogliamo mantenere l'artigianalità nelle nostre produzioni - ha detto Filippo Butussi a Milano all'ombra del Castello Sforzesco - i grandi cru ci sono anche in Friuli e lo dimostrano le annate a partire dal 2012. Un vino di qualità è quello che riesce a raggiungere un ottimo equilibrio, dal grado alcolico all'acidità, dalla mineralità alla complessità aromatica. Lo dimostra la nostra linea Superior. E con questo impegno vogliamo continuare a lavorare, anche in futuro».

Per informazioni: www.butussi.it

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