Cantina Marilina, nuovi vini frizzanti prodotti col metodo ancestrale
01 febbraio 2017 | 15:30
di Cristina Barbera
Dopo il bio e il vegan, i Paternò hanno deciso di adottare questo particolare procedimento, già utilizzato in diverse parti di Italia e Francia, per realizzare i loro vini frizzanti, perfettamente in linea con la loro filosofia. “Ancestrale” è il metodo fermentativo utilizzato tradizionalmente dai nostri antenati, intorno al 1500, prima dell’arrivo delle moderne tecnologie e degli attuali prodotti dolcificanti, per ottenere vini frizzanti e spumanti quando i tempi del vino erano dettati dalla natura. Viene controllata la maturazione in più fasi e nel momento migliore avviene la raccolta manuale dell’uva. La vinificazione avviene in vasche di cemento. Durante la fermentazione del mosto, decantato naturalmente, gli zuccheri sono controllati e al raggiungimento del quantitativo necessario alla presa di spuma, i vini vengono imbottigliati e tappati con tappo a corona. A fine fermentazione e conseguente presa di spuma, i vini rimangono “sur-lie” ovvero sui propri lieviti.
I vini ancestrali, quindi, completano la fermentazione in bottiglia, al contrario nel protocollo più diffuso e classico i vini finiscono la fermentazione e dopo rifermentano in bottiglia, previa aggiunta di sostanze dolcificanti estranee all’uva di partenza. Tutto ciò porta a una migliore struttura: gli enzimi e i lieviti presenti in bottiglia favoriscono la complessità organolettica e il frizzante fine e persistente. Poiché i lieviti sono amalgamati perfettamente nel vino e non essendo soggetti a sboccatura, questo si presenta torbidi con sentore di crosta di pane, dovuto alla presenza dei lieviti, prima, e alla loro autolisi dopo.
Nata nel 2001, da un progetto basato sul rispetto per il territorio, per la terra e per le tradizioni, l’azienda, che si estende in sessanta ettari di terreno, di cui 35 vitati, produce tre linee di vino biologico e una di vini bio vegan, provenienti da vitigni autoctoni e internazionali. Vini dai colori dell’oro che rispecchiano la zona da cui provengono, il sud della Sicilia, dove la terra è baciata dal sole e i terreni sono bianchi-calcarei. Anche la confezione scelta rispecchia la naturalezza dei prodotti: vetro leggero, tappo in sughero naturale, etichetta in carta naturale riciclata ed assenza di capsula.
«Questo tipo di produzione - ha spiegato Marilina Paternò - si avvicina di più alla naturalezza ed esprime il vino nella maniera più vera; per quanto riguarda i frizzanti, ci piaceva fare un prodotto fresco frizzante, colorato, ma che mantenesse le linee guida della nostra azienda, sempre attenta ai metodi tradizionali di vinificazione, legato alla personalità di mia sorella Federica, a cui è dedicata questa linea, il cui nome, Fedelie, è un chiaro riferimento al metodo di produzione».
Per informazioni: www.cantinamarilina.com
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini