La Cantina Vinchio-Vaglio Serra celebra i suoi primi 60 anni

Una verticale di Barbera d’Asti Docg superiore Sei Vigne Insynthesis, le prime sei annate prodotte, ha dato inizio ai festeggiamenti. La nascita dell'azienda risale all’ormai lontano 1959

16 luglio 2019 | 16:28
di Piera Genta
La Cantina Vinchio-Vaglio Serra è considerata una delle migliori realtà associative nel mondo del vino dalla storica testata enologica tedesca Weinwirtschaft. Nasce nel febbraio del 1959 nell'astigiano per iniziativa di 19 viticoltori in regione San Pancrazio esattamente a metà strada tra i due Comuni di Vinchio e Vaglio Serra con l’obiettivo di aumentare l’allora bassa remunerazione dell’uva Barbera.

La cantina conta oggi 192 soci

Oggi i soci conferenti sono 192 con una superficie coltivata di 450 ettari di cui ben 270 a Barbera ed un’ottima remunerazione delle uve: nel 2018 si è attestata su un prezzo di 87 euro/qle mentre 91 euro/qle il compenso medio per le uve Barbera d’Asti. Il fatturato del 2018 è pari a 8,6 milioni di cui l’estero rappresenta il 16% di cui i principali mercati sono nord e centro Europa.


Festeggiamenti al via con una degustazione di vini d'annata

Sul finire degli anni ’90 grazie alla volontà dell’allora enologo Giuliano Noè (per oltre 40 anni enologo della cantina e considerato uno dei padri della Barbera moderna) è nata l’idea di produrre una nuova barbera d’Asti selezionando la migliore uva a disposizione, con l’individuazione dei vigneti più vocati.  Nel 2001 il progetto diventa realtà con l’entrata in produzione di “Sei Vigne Insynthesis” con le uve provenienti da sei vigneti di oltre 50 anni altamente selezionati. Attento diradamento, vendemmia manuale con cassette da 20 kg., macerazione a temperatura controllata, un periodo di affinamento in piccole botti di rovere francese lungo 18 mesi hanno portato ad una barbera di grande espressione qualitativa e gustativa.

La degustazione è stata guidata da Mauro Carosso, responsabile della didattica Ais. Sei bicchieri provenienti dalle annate 2009, 2007, 2006, 2004, 2003 e 2001. Annate con andamenti climatici molto diversi, alcune difficili come il 2006, che si riscatta nel bicchiere, e altre più favorevoli come il 2004, o siccitose come il 2003.  In generale la lettura dei sei bicchieri rivela il carattere generoso del vitigno, ottima intensità cromatica dal rubino porpora in evoluzione fino al granato con riflessi aranciati, sensazione di morbidezza, un frutto rosso che parte da fresco per arrivare alla confettura; note speziate, evolute con sensazioni balsamiche, di erbe officinali, e tostate risultato di un invecchiamento in piccolo legno; la sua acidità, spina dorsale del vitigno, e ottima persistenza gustativa. In tutte le annate si trovano equilibrio e territorialità e grande potenzialità evolutiva.

Con l’occasione è stato inaugurato il percorso naturalistico “I nidi di Vinchio e Vaglio” che inizia dall’area verde della località dove è ubicata la cantina per salire sulle colline limitrofe e raggiungere la riserva naturale della Val Sarmassa. Lungo il sentiero si trovano tre punti di sosta, i nidi, un omaggio a un racconto di Davide Lajolo, giornalista, poeta e partigiano, nato proprio a Vinchio nel 1912.

Per informazioni: www.vinchio.com

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