Cantine Gori firma Magnificat Spumante in versione “magnum”

Il nome scelto dall’azienda vitivinicola friulana per l’ultimo nato ne racconta l’eccellenza ed esprime al contempo la gioia per il risultato raggiunto dopo anni di studio e di lavoro

30 settembre 2019 | 11:28
Magnificat entra a far parte di Cantine Gori solo in versione magnum, con bottiglie modello champagnotta da 1,5 litri che ne rendono l’evoluzione più stabile e protetta e ne esaltano le caratteristiche sensoriali. La cuvée di Pinot Nero (60%) e Chardonnay (40%), uvaggi tipici dei Colli orientali friulani, esprime al meglio un terroir da sempre votato alla produzione di vino e al quale le Cantine Gori sono profondamente legate.

L'etichetta dello spumante Magnificat

L’eccellenza di Magnificat nasce sul campo e cresce con il metodo di spumantizzazione totalmente artigianale.  Si inizia con la raccolta, che avviene tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre e, come per i vini fermi, è eseguita manualmente in cassette da soli 20kg, si procede con la selezione effettuata con soffice diraspatura sul tavolo di cernita, si continua con la fermentazione in vasche d’acciaio e con l’imbottigliamento fino alla sboccatura manuale, dopo una permanenza su lieviti di almeno 24 mesi. Infine, niente zucchero o “liqueur d’expédition”: solo spumante della stessa cuvée per ottenere un Dosaggio Zero dal residuo zuccherino minimo, un gusto secco, elegante e naturale, oggi sempre più apprezzato.

I vini dell'azienda friulana Cantine Gori

Naturale è una delle parole d’ordine di Cantine Gori, che quest’anno, proprio nel 10° anniversario della messa a dimora dei vigneti, ha festeggiato la prima vendemmia certificata biologica e ha potuto celebrarla con le sue prime bollicine!

Accanto a Magnificat sfila la collezione di bianchi fermi firmati Cantine Gori: il Friulano, pura espressione del territorio, lo Chardonnay, frutto di un vitigno internazionale che trova qui un habitat adatto, diventando così uno dei più caratteristici vini bianchi della regione; il Sauvignon, anche in questo caso un vitigno internazionale che grazie alle frequenti escursioni termiche giornaliere e al terreno fresco e asciutto esalta le proprie caratteristiche; e infine la Ribolla Gialla, che nasce da un’uva autoctona conosciuta nel 1300 e da allora presente sulla tavola del Doge di Venezia e che in collina trova la sua collocazione ottimale.

Per informazioni: www.goriagricola.com

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Alberto Lupini


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