Caulier, 10 anni dopo la rinascita Sì alla collaborazione con Toccalmatto

24 luglio 2017 | 12:36
di Giovanni Angelucci
Caulier rispetta la tradizione delle più antiche brasserie belghe, affascinato Eric Coppieters, nel gennaio 2008 ha deciso di adottare questo marchio in disuso, rilanciandolo e continuando a far vivere una parte del patrimonio della storia belga. Oggi la società belga Caulier Sugar Free, a distanza di neanche 10 anni è già pronta per un’operazione importante come quella di intensificare la collaborazione con il birrificio italiano Toccalmatto in modo da concentrare l’intera produzione e lo sviluppo delle birre Caulier destinate al pubblico italiano negli stabilimenti di Fidenza.



Caulier è conosciuto anche (e soprattutto) per produrre una gamma di birre a basso contenuto di zucchero, completamente naturali in cui tutti i carboidrati presenti inizialmente nella birra vengono trasformati in alcool. Questa singolare tipologia che porta ad una percentuale di zucchero vicino allo zero (inferiore a 0,5 g/100 ml), la rende singolare e riconoscibile.

Éric Coppieters, ceo di Caulier Sugar Free, fondata nel Ghislenghien, giustifica questo approccio per rimanere vicino ai suoi mercati. «È una garanzia per rendere i sapori della birra saturi e freschi, la produzione è attualmente di 10mila hl e l’Italia è il principale mercato di sbocco con 6mila hl». E, in base al nuovo accordo, questo 60% sarà d’ora in poi prodotto da Toccalmatto. «La produzione dei restanti 4mila ettolitri è affidata alla birreria Proef, che continuerà a produrre per il mercato del Benelux. Abbiamo inoltre aperto dei locali a tema con insegna “Brasserie 28 Caulier” a Roma, Perugia e Bruxelles», continua il ceo.

Durante alcune interviste dei giorni scorsi, l’amministratore del birrificio italiano Bruno Carillo (e direttore del progetto) ha dichiarato: «Ho conosciuto il fondatore, Eric Coppieters, in Belgio al Moeder Lambic. È un imprenditore di successo che dopo un’importante vendita ha deciso di investire recuperando un marchio belga dimenticato, un birrificio che era stato acquisito e poi chiuso da Stella Artois, poi entrato nel portafogli di Interbrew, oggi AB InBev. La nostra collaborazione è iniziata con la produzione presso il nostro birrificio di due loro birre, una Ipa e una Imperial Pils. Arriveranno nuovi fermentatori in autunno per poter sostenere gradualmente lo spostamento della produzione dal Belgio al nostro birrificio. Si Consideri che Caulier ha stretto rapporti in Messico e a Bruxelles per l’apertura di due birrifici, i progetti sono ambiziosi ed estremamente interessanti».

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