“1622” e “Nativo” completano la linea bio di Tenute Pieralisi

Dopo Re di Ras, Villaia e Caccialepre, in commercio dal 2016, la tenuta jesina completa la sua “linea” con lo spumante metodo classico dosaggio zero “1622” e il verdicchio classico “Nativo”

06 novembre 2019 | 09:51
di Benedetta Gandini
Circondati dalle suggestive colline marchigiane e inebriati dall’odore tipico autunnale ci troviamo immersi nel cuore del territorio del Verdicchio dei Castelli di Jesi, più precisamente a Majolati Spontini (An). Qui, all’azienda agricola di proprietà della famiglia Pieralisi, il presidente Gennaro Pieralisi, l’amministratore delegato Andrea Pieralisi e lo staff composto dal direttore commerciale Davide Orrù e dall’enologo Simone Schiaffino, hanno presentato le ultime due etichette nate dopo un lungo percorso di conversione dell’azienda al biologico.

Alcune etichette dell'azienda agricola della famiglia Pieralisi

«Con queste due etichette – commenta Andrea Pieralisi – si conclude un lungo processo di riconversione dell'intera azienda e di tutti i nostri prodotti al biologico.  Certificazione, sulla quale abbiamo investito molto, certi che l’eccellenza faccia rima con genuinità».

Spumante Metodo Classico dosaggio zero "1622"

Lo spumante metodo classico dosaggio zero “1622”, fiore all’occhiello dell’azienda, è dedicato al monaco benedettino fabrianese, Francesco Scacchi che per primo nel volume “De salubri potu dissertazio” datato appunto 1622, e quindi antecedente addirittura alla nascita di Dom Perignon, teorizzò i vantaggi della conservazione del vino delineando le basi della preparazione degli spumanti che conosciamo odiernamente. È composto da Verdicchio (85%) e Chardonnay (15%) allevate a Guyot e la produzione prevede 48 mesi di affinamento sui lieviti prima della sboccatura. L’idea, senza dubbio, è stata sin da subito quella di creare un prodotto d’élite per i palati più esigenti che cercano un’esperienza sensoriale a 360°; la produzione infatti sarà limitata a 5-6mila bottiglie.

Nella stessa giornata è stato anche presentato il “Nativo”, Verdicchio dei Castelli di Jesi doc classico. Il nome si rifà alla storica presenza del vitigno Verdicchio nella regione Marche; la peculiarità di questo “nettare di Bacco” è senza dubbio nella fermentazione spontanea con i lieviti indigeni che abbinato alle moderne tecniche di vinificazione permettono di avere un prodotto elegante, piacevole e fortemente legato al territorio.

L’azienda infine proseguendo sul fil-Rouge del successo ha recentemente ottenuto la Certificazione Etica, riconoscimento importante che segna la linea di demarcazione tra rispetto dell’azienda, rispetto del lavoro e rispetto in primis dei lavoratori.

Per informazioni: www.tenutepieralisi.it

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