Corteaura Franciacorta Le ambiziose bollicine della lentezza
Federica Massagrande e Federico Fossati, madre e figlio, padovani, con l’enologo Pierangelo Bonomi hanno dato vita nel 2009 a un sogno, Corteaura Franciacorta, cantina con sede ad Adro (Bs). Un progetto di ampio respiro
04 febbraio 2019 | 16:32
di Gabriele Ancona
Un impegnativo investimento di passione e risorse, con a monte un pensiero imprenditoriale profondo che ha permesso dalla prima vendemmia del 2012 di affrontare i mercati solo dopo alcuni anni.
«Oggi Corteaura - spiega Federica Massagrande - produce 100mila bottiglie. L’obiettivo è di arrivare al raddoppio, mantenendo però sempre fede ai nostri principi».
La strategia aziendale punta decisa verso l’alto, sempre nel rispetto della costanza qualitativa e della tutela dell’identità del territorio. Il fine è produrre Franciacorta facili da bere, ma anche strutturati e complessi.
Federica Massagrande, Federico Fossati, Pierangelo Bonomi
«Per questo - sottolinea Pierangelo Bonomi - si è deciso di prolungare l’affinamento sui lieviti per creare cuvée longeve e di grande espressione. Il lungo affinamento, di almeno 36 mesi anche per il Brut, permette di esprimere Franciacorta di grande bevibilità e finezza, caratterizzati da un articolato ventaglio di percezioni olfattive e gustative».
Se a questi elementi si aggiunge un ottimo rapporto qualità prezzo l’approccio al mercato è concreto e seduttivo. Basti pensare che per il Brut l’affinamento richiesto dal Disciplinare è di 18 mesi.
La lentezza per Corteaura è un valore. Non a caso come simbolo della cantina è stata scelta la tartaruga. «Un animale che è simbolo del tempo che passa nella sua accezione positiva, quella della pazienza, della meticolosità e della longevità - spiega Federico Fossati - allo stesso modo, nella nostra interpretazione della Franciacorta il tempo è lo strumento indispensabile per preparare le cuvée e aspettare che l’evoluzione si compia».
La gamma di Corteaura comprende la più ampie e varie sfumature del territorio. I vigneti (6 ettari a Chardonnay e Pinot Noir) sono dislocati a macchia di leopardo in diversi comuni della Franciacorta, solo in zone particolarmente vocate.
A Milano, al ristorante Tokuyoshi (1 stella Michelin) sono stati degustati il Corteaura Franciacorta Docg Brut (90% Chardonnay, 10% Pinot Noir, affinamento sui lieviti di almeno 36 mesi) e il Docg Rosé (75% Pinot Noir, 25% Chardonnay, affinamento almeno 40 mesi) con gli stuzzicanti Pane, burro e alici e una pizza finger di pura ricerca. Il Corteaura Franciacorta Docg Satén 2012 (100% Chardonnay, affinamento di almeno 55 mesi) ha accompagnato gli Spaghetti omaggio a Noto e il Docg Insé 2012 Pas Dosé (65% Chardonnay, 35% Pinot Noir, affinamento di almeno 54 mesi) è stato servito con il Rombo al vapore e salsa Muniain.
La linea di produzione di Corteaura Franciacorta prevede anche le Docg Pas Dosé (80% Chardonnay, 20% Pinot Noir, affinamento sui lieviti di almeno 50 mesi), Demi Sec (100% Chardonnay, affinamento di almeno 40 mesi) e Satén (100% Chardonnay, affinamento di almeno 40 mesi).
Per informazioni: www.corteaura.it
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