Dalla Francia all’Italia, la grande qualità del Merlot
Lo storico vitigno a bacca nera originario della Gironda, versante sud-occidentale della Francia, in Italia è stato introdotto dal 1880 e ha l’espressione più nota nel Masseto di Frescobaldi
18 ottobre 2020 | 16:00
di Piera Genta
La maturazione precoce gli consente di adattarsi ai climi di tutto il mondo vinicolo
Proprio la sua maturazione precoce gli consente di adattarsi con facilità ai climi di tutto il mondo vinicolo. La sua caratteristica principale, la morbidezza, spesso è stata portata fino all’estremo, sia nel monovitigno sia nei blend, dove concorre ad affievolire le asperità di altri vitigni.
I caratteri olfattivi del vitigno sono di fragrante frutta a bacca nera e rosa nonché nota erbacea, specie se il vino è giovane. Nei blend il compagno del Merlot è classicamente il Cabernet Sauvignon, con il quale, unitamente ad altri vitigni, dà vita a innumerevoli tagli bordolesi in ogni angolo del pianeta, dal Sudafrica al Cile, fino al Nuovo Mondo.
Pomerol, la più piccola delle denominazioni di Bordeaux, è il luogo di elezione dei più grandi Merlot del mondo. In Italia è stato Introdotto già dal 1880 e ha l’espressione più nota nel Masseto di proprietà della famiglia Frescobaldi, un cru di Bolgheri (Li) a 120 metri sul livello del mare, in un suolo di argille e sabbie ricche di ciottoli. Trova condizioni favorevoli anche in val di Cornia e nella zona di Cortona (Ar) sempre per rimanere in Toscana. La regione più vocata è il Triveneto: in Friuli-Venezia Giulia, in particolare, nei Colli Orientali del Friuli, vengono prodotti vini freschi, strutturati ed eleganti. In Veneto viene vinificato con risultati fruttati nei Colli Berici e nei Colli Euganei, mentre il Trentino-Alto Adige regala interessanti versioni nelle province di Bolzano e di Trento. Grazie alla sua grande adattabilità vanta straordinarie interpretazioni anche in Campania così come in Sicilia, con versioni più speziate e ricche.
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Alberto Lupini