Etichette del vino: ecco come saranno da marzo. Andranno indicati tutti gli additivi

A partire dall'8 dicembre 2023, nell'Unione europea vige un nuovo sistema di etichettatura che prevede l'obbligo di indicazione degli ingredienti del vino tramite QRcode, insieme al valore energetico e agli allergeni . L'Italia ha introdotto una deroga di 3 mesi: il countdown, dunque, è quasi terminato. Ecco come apparirà la nuova etichetta

13 febbraio 2024 | 14:18
di Davide Bortone

Entro marzo 2024, tutte le etichette di vino italiano saranno progressivamente uniformate alla nuova normativa europea che, a partire dall’8 dicembre 2023, introduce l’obbligo di indicazione degli ingredienti del vino in etichetta, insieme al valore energetico espresso in KJ (chilojoule) o Kcal (chilocalorie) e alla presenza di allergeni. Modifiche che potrebbero essere visibili anche nell'arco di diversi anni, nel caso degli spumanti metodo classico prodotti dopo la scadenza fissata dall'Ue. Ma cosa si intende per “ingredienti del vino” e quali sostanze sarà possibile trovare collegandosi al QRcode che i produttori dovranno stampare sulla retro-etichetta delle bottiglie? Innanzitutto, nella lista degli ingredienti figureranno gli “additivi” ma non i “coadiuvanti” utilizzati in fase di vinificazione (ad eccezione di quelli che possono causare allergie).

La distinzione è netta ed è stabilita dalla “Tabella 2” della parte “A” dell'allegato I del Regolamento delegato UE 2019/934. Ecco dunque che, oltre ai solfiti - i “conservanti” del vino - i consumatori potranno venire a conoscenza dell’eventuale utilizzo, da parte dei produttori di vino, di “additivi” come la gomma arabica, l’acido malico o le mannoproteine di lieviti: a scanso di equivoci, tutti prodotti legali, il cui utilizzo è regolamentato dalla specifica legislazione. Non dovranno invece essere indicati “coadiuvanti” come tartrati, carbonati, bentonite e tannini, responsabili di alcuni processi nell’ambito della vinificazione.

Il mosto concentrato rettificato (Mcr) tra gli ingredienti del vino

Altra grande novità è l’obbligo dell’indicazione dell’eventuale utilizzo di mosto concentrato rettificato (Mcr), utile (anche) per “aggiustare” il livello di alcol del vino . L’unico “arricchimento” possibile in Italia - tra l’altro secondo i limiti dettati dai disciplinari di produzione - è quello del “mosto rettificato”, che interessa la sola componente zuccherina del mosto (nello specifico glucosio e fruttosio, non saccarosio).

In Italia è infatti vietato il cosiddetto “zuccheraggio” con saccarosio, possibile per esempio in Francia, pur con i dovuti distinguo tra zone e denominazioni che hanno rinunciato (o stanno rinunciando) a questa pratica. Tra gli ingredienti di alcuni vini stranieri potrà così apparire la dicitura “saccarosio”, oppure “zucchero”. Per i prodotti vinicoli come gli spumanti Metodo classico, dovrà essere indicato l’utilizzo del “liquore di tiraggio”, nota come liqueur d'expedition.

La nuova etichetta del vino nell'Unione europea

In sintesi, il nuovo sistema di etichettatura del vino - legato a doppio filo a un’altra normativa, il Regolamento Fic, che sta per “Food Information to Consumers”, ovvero “Informazioni sugli alimenti per i consumatori” entrato in vigore nel 2014 - consentirà a tutti di accedere in pochi secondi a questa serie di informazioni:

  • La designazione della categoria di prodotto vitivinicolo
  • Il termine "Denominazione di origine protetta" (Dop) o "Indicazione geografica protetta" (Igp) e il relativo nome, per i vini registrati come indicazioni geografiche
  • Il titolo alcolometrico volumico effettivo (% vol)
  • L'indicazione di provenienza
  • Il nome dell'imbottigliatore o il nome del produttore o del venditore
  • Il contenuto netto
  • Il contenuto di zucchero per le categorie di vino spumante
  • La dichiarazione nutrizionale
  • L'elenco degli ingredienti
  • Le sostanze che provocano allergie o intolleranze
  • Il termine minimo di conservazione per i prodotti vitivinicoli sottoposti a trattamento di dealcolizzazione.

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