Franciacorta, vendite alle stelle per i Docg di cantina Corteaura
«L'Italia ha voglia di brindare», hanno detto i patron dell'azienda, che producono Franciacorta strutturati e complessi ma facili da bere. Piedi di piombo in cantina, invece, per il biologico
28 giugno 2021 | 15:42
di Renato Andreolassi
Federico Fossati (patron) e Pierangelo Bonomi (anima e motore, tecnico con una lunga esperienza nel campo della spumantizzazione di alta qualità, oltre che tuttofare) concordano: il post-Covid è all'insegna della ripresa. Alla grande, almeno nel bresciano e a Corteaura.
L'azienda, un omaggio alla Franciacorta
L'azienda di Adro è nata nel 2009 con 7 ettari di vigneti in proprietà, nei comuni più vocati, interamente coltivati a Chardonnay e Pinot Noir. Una ventina gli agricoltori-produttori-conferitori. Il nome è un omaggio alla Franciacorta ("corte") e all'energia positiva ("aurea"): questo il significativo di Corteaura, cantina da 120mila bottiglie ai piedi del monte Alto. Il 35% della produzione viene esportato in Germania, Giappone, Svizzera e Usa.La filosofia: piedi di piombo su bio ed Erbamat...
«Il nostro simbolo è la tartaruga, perché - sottolineano Fossati e Bonomi - vogliamo lavorare con calma, senza fretta, collaborando con il territorio e gli altri produttori». Nessuna rivoluzione, molta prudenza e piedi di piombo tanto sul Bio quanto sulla piantumazione dell'Erbamat, un vitigno secolare, riscoperto e rilanciato di recente. L'azienda attualmente produce Franciacorta Docg, Brut, Rosé, Pas Dosè, Satèn. Demi-Sec e Satèn Millesimato.... ma qualità, personalità e identità di territorio
«La filosofia aziendale di Corteaura ha come obiettivi la costanza qualitativa, la tutela dell'identità del territorio e, soprattutto, la realizzazione di Franciacorta Docg strutturati e complessi nella loro architettura, ma facili da bere. Abbiamo scelto - chiude Bonomi - di prolungare la maturazione sui lieviti per creare cuvée longeve e di grande espressione. La nostra di Franciacorta prevede una permanenza sui lieviti di almeno 36 mesi, anche per il Brut». Insomma, come la tartaruga, emblema della lentezza e di una straordinaria longevità.Per informazioni: www.corteaura.it
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