Il Lambrusco di Sorbara Garuti celebra il lavoro e il territorio

Ogni bottiglia di vino ha una storia da raccontare e l’etichetta può esserne l’incipit, come nel caso del Lambrusco di Sorbara Doc fermentato in bottiglia

17 novembre 2018 | 10:55
di Piera Genta
La cantina Garuti, 30 ettari vitati nella frazione Sorbara di Bomporto (Mo), nell’area compresa tra i fiumi Secchia e Panaro, si sta avvicinando al traguardo dei 100 anni. Una cantina la cui forza risiede nel rispetto delle tradizioni del territorio e nella capacità di aver coinvolto da 5 generazioni tutta la famiglia nei ruoli congeniali alle attitudini e alle passioni dei singoli.



Per continuare a imbottigliare emozioni e recuperare un gusto andato perduto, la cantina ripropone il Lambrusco di Sorbara Doc fermentato in bottiglia, il cosiddetto metodo ancestrale italiano, usato fino agli anni ‘70-80. Un vino complesso e delicato da produrre, che oggi viene apprezzato da grandi intenditori ma soprattutto da una fascia di consumatori più giovani che sta riscoprendo i sapori autentici.

Per vestire la bottiglia è stata riscoperta un’etichetta storica disegnata da una zia della famiglia Garuti, maestra d’arte. Un’etichetta che contiene i simboli di un territorio e celebra il lavoro dell’uomo: in primo piano il grappolo di Lambrusco e il bicchiere con il vino dal colore fragile e dalla schiuma briosa. Sullo sfondo la Pieve matildica con il campanile che ricorda la torre campanaria del Duomo di Modena. Si racconta che il campanile sia fatto con mattoni di Lambrusco poiché quando iniziò la costruzione, nell’inverno del 1879, il freddo intenso gelò parte delle viti, portando grave danno ai contadini; i sorbaresi non si avvilirono e usarono le viti gelate come legna per la cottura dei mattoni; da qui lo stretto legame fra il campanile e il Lambrusco. E ancora la tappatura con sughero naturale e la legatura “a spago”, dove lo spago ricorda la semplicità dei prodotti della terra.

Un sorso fresco con fragranti bollicine, di pronta beva, con una sua personalità, dal profumo fruttato con tannicità e acidità contenute, ottimo se abbinato alla succulenta cucina emiliana.

Per informazioni: garutivini.it

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