Luzzago (Valtenesi): Vinitaly? Rinvio ok, ma i problemi sono ora

Il presidente del Consorzio di tutela commenta il rinvio a giugno della manifestazione veronese senza poter prevedere cosa accadrà. L’emergenza, piuttosto, è adesso per il blocco del turismo . I produttori di vino risentono dell'assenza di turisti negli alberghi e di clienti nei ristoranti

04 marzo 2020 | 12:10
di Federico Biffignandi
Cosa comporterà il rinvio a inizio estate del Vinitaly nessuno può dirlo. Il punto fermo è che la scelta di non farlo nelle date originarie ha messo tutti d’accordo: senza visitatori, inutile fare una fiera. Soprattutto di quella portata.


Lago di Garda in difficoltà a causa del coronavirus

È di questa idea anche Alessandro Luzzago, presidente del Consorzio Valtenesi, che prova ad inquadrare la situazione, premettendo però che non ha la sfera di cristallo per prevedere il futuro: «Difficile dare un parere elaborato - spiega - ma a pelle posso dire che piuttosto che fare un Vinitaly organizzato come sempre, ma senza afflusso, senza utenti, non ha senso farlo. Ci auspichiamo che a giugno le cose possano essere diverse».

Se però il Vinitaly, per quanto occasione di richiamo ghiottissima per tutto il settore, è cosa a cui pensare tra tre mesi, il reale problema anche per il settore vinicolo è “qui ed ora”. «Io sono molto più oppresso dall’idea che il movimento turistico non si muova - dice Luzzago - siccome l’economia della nostra denominazione è molto legata alla presenza turistica sul lago di Garda, vedere le cancellazioni negli alberghi significa non avere la gente che va al ristorante, questo è il cuore del problema per i gardesani al momento».


Alessandro Luzzago

Una situazione di stallo sul lago di Garda che, tuttavia, lascia anche intravedere qualche spiraglio di positività. «Ci sono due fronti - osserva il presidente - l’ospitalità è sicuramente il settore più danneggiato. Ho parlato con alcuni albergatori di Salò ad esempio che stanno valutando se aprire o meno il 21 marzo e, addirittura, se far slittare l’avvio della nuova stagione a dopo Pasqua. Dall’altra parte ho sentito alcuni ristoratori che, pur allarmati e preoccupati, dicono che comunque hanno un buon afflusso, la gente non ha smesso di andare al ristorante seppur con qualche accorgimento in più. Anche perché sul lago esistono molte seconde case e i turisti approfittano di quelle».

Di certo, il mondo del vino così legato a turismo e ristorazione sta rivedendo i suoi movimenti e il suo mercato: «Io servo molti ristoranti agli interni dell’albergo - conclude Luzzago - ma in questo momento sto temporeggiando perché so già che cosa mi risponderebbero. È un peccato e un danno perché oggi la stagione florida dovrebbe iniziare a decollare, ma questo non è possibile».

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Alberto Lupini


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