“Il Palma”, la birra firmata Otus che celebra l’arte di Palma il Vecchio
26 aprile 2015 | 14:56
di Andrea Lupini
Con uno sguardo e un’attenzione aperti all’esterno, Otus vuole interpretare l’occasione di un evento di portata culturale internazionale per Bergamo, dedicando una birra a Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio, tentando di unire capacità imprenditoriali (produzione di una birra artigianale di qualità, valorizzando la tradizione e la tecnica brassicola) con un progetto artistico culturale ambizioso, che vede nel Palma la figura di un artista che parlò al mondo, sapendo coniugare tecnica artistica con sensibilità interpretativa del proprio tempo. Il Birrificio accoglie questa occasione come sfida per riuscire a veicolare, attraverso un prodotto artigianale che parla di bontà e qualità, i valori del rispetto e della bellezza.
Caratterizzata da prodotti locali, la birra Ambrata, la regina delle tre birre proposte per questa occasione, è realizzata con l’utilizzo di ingredienti legati alla montagna, come le bacche di Ginepro, e il miele prodotto in Val Serina, terra d’origine del pittore. È una birra non pastorizzata né filtrata, ad alta fermentazione, che titola 6 gradi alcolici. Di colore giallo ocra, di buona intensità olfattiva, gradevole nella sua finezza. Al naso l’impatto è intenso, ma sprigiona comunque interessanti profumi che ricordano chiaramente le bacche di ginepro e, solo in piccola parte, il miele. In bocca è rotonda con un amaro soft.
A fianco della Palma Ambrata, disponibile in bottiglie da 33 e 75 cl, sono state prodotte anche la Palma Bionda, birra chiara doppio malto da 7 gradi alcolici, e la Palma Rossa, birra rossa speciale da 5,5 gradi alcolici. Queste tre birre fanno parte della linea denominata “Art Collection” del birrificio, per interpretare al meglio questa rivalutazione culturale, affiancando alle bellezze artistiche da visitare le proprie produzioni da degustare.
Queste birre, distribuite dalla 4R-Quattroerre di Torre de’ Roveri (http://quattroerre.com), celebrano la maestria di Palma il Vecchio grazie ad un accordo con la Fondazione Creberg, unico artefice di grandi restauri proprio di alcune opere del Palma, anche attraverso la diffusione dell’immagine di una sua opera poco conosciuta, la Santa Caterina, che restituisce i tratti artistici e di sensibilità interpretativa di un artista bergamasco che ha saputo portare l’arte figurativa ad alti livelli, in uno dei contesti culturali più rilevanti del proprio tempo.
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Alberto Lupini