Pasqua sceglie il naturale

Si chiama “Brasa Coèrta” ed è l’inizio di un percorso verso la produzione di un vino naturale di Pasqua Vigneti e Cantine, da oltre 90 anni tra le principali aziende di produzione di vini autoctoni veneti e italiani

20 marzo 2019 | 09:01
Brasa Coèrta è un progetto pilota per un vigneto di 1,2 ettari situato all’interno della fascia di vigneti della Valpantena e avviato oltre un anno fa, che evidenzia la volontà di dare risposte a un consumatore sempre più etico e attento a stili di vita e atteggiamenti sostenibili. Un’idea virtuosa, che mira a tutelare il vigneto come parte del patrimonio territoriale che si è concretizzata grazie all’incontro con Diego Rossi, chef e proprietario del ristorante Trippa di Milano, da sempre appassionato di vini naturali, e Lorenzo Corino, agronomo, tra i massimi esperti sul tema in Italia e in Europa.



Ne è nato un progetto vitivinicolo sostenibile che racconta appunto la voce di un territorio. Il nome stesso, “Brasa Coèrta” è mutuato da un detto popolare che sta a indicare una persona apparentemente tranquilla che nasconde molto di più di quel che fa vedere. La brasa è il tizzone che continua ad ardere sotto la cenere e può “riaccendere” il fuoco. Questo vino è esattamente così, per la sua finezza ed eleganza, che però rivela una grande complessità e un potenziale interessante di longevità.

La produzione non supera le 1.800 bottiglie annue e il vino è prodotto esclusivamente con l’uva senza alcun tipo di additivo. Secondo Lorenzo Corino il vino deve avere un’identità originale in cui lo stile di vinificazione esprima le caratteristiche dell’ambiente di coltivazione (luogo, vigne e vitigni). La vendemmia è stata realizzatala prima settimana di settembre. Le uve vengono raccolte a mano con attenta selezione, per rimanere poi per circa dieci giorni nelle cassette prima di essere pigiate. Dopo la pigiatura vengono passate in tini di legno dove i lieviti naturali realizzano la fermentazione alcolica.


Riccardo, Umberto e Alessandro Pasqua

Terminato questo passaggio, il vino viene riposto in tonneaux di rovere francese di secondo e terzo passaggio per circa 6 mesi, dove svolge la fermentazione malolattica. Infine passa in acciaio per un ulteriore affinamento. Un vino di grande finezza, struttura, eleganza e complessità. Particolarmente interessante il potenziale di longevità. Si presenta all’olfatto con note precise di amarena e ciliegia, in bocca rimane pieno e persistente con sensazioni retrolfattive di spezie.

Per informazioni: www.pasqua.it

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Alberto Lupini


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