Il passito di Claudio Quarta Figlio di un'uva dal sapore antico

Dolcezza e acidità in equilibrio per Foxtail, il vino che celebra il territorio irpino e i 15 anni di attività del “Vignaiolo del Sud” che ha messo le mani sul vitigno Coda di Volpe decantato da Plinio il Vecchio

18 giugno 2020 | 18:27
Un vino celebrativo per una ricorrenza importante: i primi quindici anni di attività di Claudio Quarta Vignaiolo. È nato Foxtail, il primo vino passito del gruppo enologico con sede a Guagano (Le), che vuole raccontare il territorio campano attraverso un vitigno autoctono di grande fascino: il Coda di Volpe.


Alessandra Quarta con l'uva Coda di Volpe

Quarta, definito il “Vignaiolo del Sud” per le produzioni di grande valore in areali storici del Salento e della Campania, ha dato il via a questo con la realizzazione di un fruttaio per l’appassimento delle uve all’interno della Cantina Sanpaolo a Torrioni, borgo in provincia di Avellino nel cuore dell’Irpinia.

La vendemmia delle uve del Foxtail (provenienti dall’areale del Sannio, Benevento) è avvenuta l’11 ottobre 2018: i grappoli integri e maturi sono stati posti in cassettine, selezionando i più spargoli, al fine di favorire il ricircolo di aria durante la fase di appassimento, avvenuto nella sala climatizzata della cantina a 24°C (umidità relativa 55%). Le uve appassite sono state diraspate e vinificate il 3 novembre 2018 con una classica vinificazione in bianco, in acciaio a temperatura controllata, svolgendo esclusivamente la fermentazione alcolica. Il risultato è un passito dal colore giallo oro dalla dolcezza piena e un tocco di acidità, in perfetto equilibrio. Dal finale lungo e complesso, con sentori di miele e di frutta secca, è un vino da abbinare ai dessert e ai formaggi stagionati.


Foxtail, il passito di Claudio Quarta

«Sin dall’inizio - spiega Claudio Quarta - la mia idea era quella di un passito “diverso”, capace di esprimere una dolcezza non stucchevole, una piacevolezza delicatamente aromatica abbinata però a quella freschezza che è l’emblema del territorio irpino».  La scelta è caduta sul Coda di Volpe,  vitigno campano antichissimo, di probabile origine greca, citato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (I secolo d.C.), che lo definisce «caudas vulpium» nell’indicare la forma curva del grappolo come la coda di una volpe.

Il 19 giugno alle 19 la presentazione ufficiale in un appuntamento “semivirtuale” con il produttore ospite dell’enoteca Garofalo Wine 1876 di Avellino per la degustazione, trasmessa in diretta sulla pagina Facebook Claudio Quarta Vignaiolo.

Per informazioni: www.claudioquarta.it

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Alberto Lupini


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