Viaggio nelle terre del Custoza alla scoperta di un vino unico

È una terra straordinaria, percorsa dalla storia, vicina a eleganti città ma incastonata in un quadro bucolico ricco di autenticità e amore per la tradizione, tra vigneti, antiche corti rurali e i luoghi del Risorgimento

08 maggio 2022 | 09:30

Dici Custoza e pensi a tante cose. Alle guerre di indipendenza del Risorgimento italiano, al broccoletto, ai tortellini di Valeggio (Vr), alle sfogliatine di Villafranca (Vr). Ma anche - e soprattutto - al vino. Quello del Custoza è un territorio di dolci colline che uniscono la bella Verona al lago di Garda, e comprende i comuni di Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio, Villafranca di Verona, Lazise, Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Bussolengo e Pastrengo.

Territorio ad alta vocazione vitivinicola, quello dove nasce il vino Custoza, il vero, grande gioiello di questa zona. Il vino Custoza Doc ha origine antica, tramandata alle nuove generazioni dalla passione di chi vuole esprimere con gratitudine e rispetto le atmosfere e il fascino di una terra unica. A caratterizzare la zona di produzione della Doc Custoza c’è il l’anfiteatro morenico della zona, contrassegnato da una fitta serie di colline allungate, disposte ad andamento concentrico e prevalentemente dolce. La miscela di argilla e ghiaia garantisce il drenaggio ed evita i ristagni d’acqua; la composizione prevalentemente calcarea del suolo apporta alle uve tutta la loro tipica componente minerale e caratterizza in modo inconfondibile i vini, dotati per questo di un’ottima sapidità.

C’è poi il microclima unico di questo territorio, temperato da estati calde e inverni piuttosto freddi, contaminato dalle influenze del Garda e dalle brezze del Monte Baldo che rendono speciali i vini prodotti a Custoza. La costante ventilazione permette alle uve di mantenersi sempre sane ed asciutte, mentre le escursioni termiche permettono, una maturazione completa, portando a livelli ottimali i valori di acidità, fondamentale per apportare al Custoza la sua tipica freschezza e i suoi deliziosi profumi.

 

La Doc: più di 50 anni di Custoza

La Doc Custoza è stata riconosciuta ufficialmente nel 1971. In prima linea per l’ottenimento della Denominazione di origine controllata furono proprio i produttori che, determinati e convinti, fondarono poi il Consorzio l’anno successivo. Nel 1972, infatti, è nato il Consorzio Tutela Vino Custoza Doc. Presidente oggi è Roberta Bricolo, affiancata dai vicepresidenti Alessandro Pignatti e Alberto Marchisio. Costante attenzione viene posta nella produzione del vino Custoza con attenzione all’ambiente. Il tutto a tutela del territorio, riconosciuto valore intrinseco della denominazione. Grande esperienza e tradizione permette poi ai viticoltori di individuare le lavorazioni più adeguate all’ottenimento di uve di alta qualità e di saper cogliere il momento ideale per la vendemmia, valorizzando in tal modo quegli elementi di tipicità che derivano dall’interazione fra vitigni, suoli collinari e microclima.

 

Le Terre del Custoza, un tesoro da scoprire

Vicine a luoghi altamente turistici come il lago di Garda e la città di Verona, le Terre del Custoza sono ancora, insospettabilmente, poco conosciute e proprio per questo mantengono l’autenticità ed il fascino dei luoghi ancora da scoprire; percorsi naturalistici e storici si sviluppano sottovoce, abilmente integrati nella bellezza della natura; panorami mozzafiato e scorci inaspettati avvolgono chi si avventura per una passeggiata a piedi, in bicicletta o a cavallo. Fiumi, mulini, castelli, ville e musei diffusi aspettano solo di essere scoperti. Cantine, ristoranti di antica tradizione ed agriturismi ospitano con passione e gentilezza, facendo riscoprire agli ospiti il piacere dell’accoglienza tipica famigliare, calda ed autentica. La tradizione gastronomica del territorio coccola i commensali e crea un connubio perfetto con il vino Custoza. L’enoturismo e il turismo rurale sorprendono con pic-nic, degustazioni ed esperienze che difficilmente non fanno venir voglia di tornare in questi luoghi.

 

Un vino profumato e strutturato

Così come in vigneto, anche in cantina l’uva viene lavorata con grande cura, per far esprimere ai vini tutta la potenzialità di profumi e struttura. Il Custoza è un blend di uve autoctone, un’unicità che esprime profumo delicato, floreale e fruttato con sentori leggermente aromatici, contraddistinto da una forte connotazione territoriale, facilmente riconoscibile per freschezza sapidità e bevibilità. Il Custoza Doc ha anche un notevole potenziale di longevità e si presta ad un buon invecchiamento: con il tempo, infatti, emergono i caratteri minerali tipici dei suoli morenici che contraddistinguono l’area di produzione. Un vino profumato e strutturato.

 

Produzione solo su territori collinari e pedecollinari

Ma cosa dice il disciplinare del Custoza Doc? Prima di tutto che questo vino si può produrre unicamente da uve di vigneti in posizione collinare e pedecollinari esposti prevalentemente a sud, sud ovest. Il Custoza è un blend di uve autoctone. Ecco l’origine della sua particolarità; secondo il disciplinare, il Custoza Doc si ottiene da almeno il 70% dei tre vitigni simbolo del territorio: la Garganega, il Trebbianello (un biotipo locale del Tocai friulano, presente in Veneto e Friuli secondo Dalmasso, già dal Settecento e corrispondente al francese Sauvignonasse) e la Bianca Fernanda (un clone locale del Cortese) che insieme al trebbiano devono, da disciplinare, comporre almeno il 70% del vino. Il disciplinare di produzione prevede inoltre la possibilità di utilizzare alcune uve a bacca bianca storicamente presenti nel territorio, fino a un massimo del 30%.

 

Custoza Doc, l’eclettico

Il vino Custoza Doc è un vino “eclettico”, versatile, fresco, e fruttato nella sua giovane età, ma capace di evolvere nel tempo. Presenta un colore giallo paglierino e un profumo vinoso, fruttato e leggermente aromatico. In bocca sprigiona una spiccata sapidità accompagnata da note morbide e delicate.

 

Custoza Superiore Doc, il seducente

Il Custoza Superiore Doc si ottiene da vigneti selezionati, con rese inferiori. Prima di essere commercializzato il Custoza Superiore Doc deve essere sottoposto a un periodo di maturazione di almeno cinque mesi a decorrere dal primo novembre dell’annata di vendemmia. È un bianco elegante e complesso, adatto a durare nel tempo; il tempo gli consente di evolvere esprimendo a pieno le sue note minerali. Alla vista si presenta di colore paglierino, con tendenza al giallo dorato in seguito all’invecchiamento mentre all’olfatto risulta gradevole e lievemente aromatico. In bocca sprigiona un sapore morbido, armonico, corposo e persistente.

 

Consorzio Tutela Custoza
via Bassa 14 - 37066 Sommacampagna (Vr)
Tel 045 5545857

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Alberto Lupini


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