I vini calabresi verso la crescita Luca Martini: «Puntare alla freschezza»
29 agosto 2016 | 11:04
di Clara Mennella
Nei magnifici spazi del monumentale Chiostro di San Francesco, si è svolto il “tasting wine” che rappresenta il culmine dell’intera manifestazione ed è la serata che più di tutte racchiude e punta dritto verso l’obiettivo; il vino e i prodotti gastronomici. Sono state infatti oltre 170 le etichette in degustazione e la crescita di adesioni e di partecipazione del pubblico è stata esponenziale.
In modo particolare, in occasione della decima edizione, la Regione Calabria ha manifestato il suo interesse nel partecipare in maniera massiccia all’evento, occupando uno spazio esclusivo al coperto che è stato curato personalmente da Gennaro Convertini (nella foto), enologo di riferimento regionale e promotore della cultura vitivinicola calabrese. Durante la serata Convertini ha accolto nello spazio dedicato alla Calabria e al brand Rosso Calabria, il sommelier campione del mondo Luca Martini (nella foto) che ha voluto tracciare un suo personale racconto sui vini calabresi.
«I vini calabresi stanno crescendo molto velocemente», ha detto Martini. «Sono ricchi di storia ma guardando al futuro io penso che si debba eliminare l’interazione con il legno piccolo e magari riscoprire il legno grande e puntare alla freschezza e alla giovinezza».
Luca Martini e Gennaro Convertini
Secondo Convertini: «I legni in Calabria e un po’ in tutto il Sud Italia devono in effetti venire dosati e, a mio avviso, a volte non utilizzati proprio, mentre l’altro lavoro che deve essere migliorato è quello in vigna. Fortunatamente oggi molti viticoltori si sono resi conto di questo e dell’importanza di scegliere il vitigno giusto nel luogo giusto. Inoltre negli ultimi anni si sta tornando ad impiantare le viti in collina, lavorando meglio sull’equilibrio dei vini».
Luca Martini ha sottolineato che: «I produttori calabresi dovranno confrontarsi con un mercato sempre più esigente, che richiede un’interazione con il territorio, il consumatore oggi non ama più i vini perfetti e omologati ma vuole trovare qualche imperfezione che magari lo riconduca con la memoria ad un viaggio fatto in terra calabrese, come il Greco di Bianco che nel suo colore oro antico evoca la luce… Un prodotto così prezioso può venire solo da una grande terra. Sicuramente le persone quando assaggiano il Greco non si dimenticano della Calabria».
Il campione del mondo ha poi concluso con un brindisi: «Faccio un grande in bocca al lupo a questo viaggio per i vini calabresi, e secondo me, ne possiamo riparlare, perché qui c’è crescita!».
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Alberto Lupini