Vini premium, cinesi e americani preferiscono sempre più il Made in Italy

All’estero si beve sempre più vino di qualità italiano ed europeo, soprattutto in Cina e Usa. La fotografia scattata tra i “consumatori premium”, ovvero quelli che bevono vini di alta gamma, è di Wine Intelligence . La ricerca è stata commissionata dal Consorzio di tutela vini Valpolicella

01 febbraio 2019 | 11:54
I risultati sono stati resi noti alla vigilia della seconda conferenza annuale della Valpolicella che annuncia l’appuntamento "Anteprima Amarone", ed è stata realizzata su un segmento di appassionati di "fine wine" che rappresenta rispettivamente il 7% e il 12% dei bevitori regolari di vino negli Stati Uniti e in Cina.



Se nel Paese asiatico i vini di lusso vengono associati al prestigio dell'etichetta, a partire dal produttore, dalla regione di origine o dai punteggi della critica, negli Stati Uniti a prevalere sono piuttosto le considerazioni sulla qualità del prodotto (invecchiamento e riconosciuta costanza), accompagnate da un'emergente attenzione alla sostenibilità, indicata da 7 premium consumer americani su 10. Stando all'identikit tracciato, il consumatore premium a stelle e strisce è prevalentemente maschio (66%), più giovane della media dei bevitori di vino (under 35 nel 38% dei casi e solo nel 21% sopra i 54 anni) ed è disposto a spendere più di 20 dollari a bottiglia.

Dopo i vini californiani, acquistati dal 70% negli ultimi 6 mesi, il premium drinker mette in cantina più vini italiani (59%, grazie a Valpolicella e Amarone, Chianti, Prosecco) che francesi (40%), e dimostra una conoscenza sopra la media anche delle denominazioni venete, con il Valpolicella che sale dal 2% dei bevitori regular al 7% dei premium e l'Amarone dall'1% al 4%.

I consumatori di alta gamma in Cina, invece, tendono ad essere trentenni (con solo il 12% under 29), leggermente più maturi di quelli regolari che si posizionano sotto i 30 in 3 casi su 10 (34%). Spendono oltre 65 euro e scelgono prevalentemente vino cinese (47%) e francese (47%), simbolo di prestigio e status sociale, pur dimostrando più attenzione della media nei confronti del vino italiano (scelto dal 30% dei consumer premium cinesi contro il 19% di quelli regular), cileno (25% vs 20%) e spagnolo (22% vs 15%). Anche qui il Valpolicella vede migliorare la sua penetrazione (dal 3% dei bevitori di vino regolari al 6% di quelli premium), mentre l'Amarone registra risposte pressoché invariate in termini di acquisto (7% dei consumatori regolari e 6% di quelli premium). Nel Paese del Dragone buona anche la notorietà dei vini siciliani, toscani e Barolo.

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Alberto Lupini


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