Il 2015, l’anno dell’Amarone All’Anteprima 68 campioni degustati

Ad Anteprima Amarone quest’anno i sorrisi si sprecavano. Tutti avevano un motivo per sorridere. Per primi sorridevano, ovviamente, i produttori: l’annata 2015 è stata considerata, vox populi, una “grande annata”

11 febbraio 2019 | 18:07
di Liliana Savioli
Buona la quantità e decisamente ottima la qualità delle uve; per ultimi sorridevano i giornalisti: dalle degustazioni i vini risultavano intriganti ed emozionanti. Ma vediamo per quale motivo quest’annata è da considerarsi in maniera così positiva. Partiamo dalle condizioni climatiche spiegate in maniera sapiente da Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar.



Quella del 2015 è la vendemmia dell’Amarone. Nel 2015 le condizioni climatiche in Valpolicella hanno rasentato la perfezione: in vigna sono state trovate uve spargole, asciutte, con un grado zuccherino in continua crescita. Soprattutto c'è stato un grande accumulo di sostanze fenoliche e coloranti, quanto occorre per conferire all’Amarone una grande longevità. E ancora, sono state registrate percentuali di umidità molto basse, ideali per scongiurare attacchi di botrytis volgare e stimolare altresì la formazione della botrytis nobile, condizione che dà unicità all’Amarone, ancor più della forte caratterizzazione data dall'appassimento delle uve sino a gennaio. La scarsa produzione provocata dal clima caldo era stata ampiamente ricompensata da un equilibrio produttivo della pianta.

Dalle analisi chimiche fornite, in media, il millesimo 2015 si presenta con una quantità di alcol superiore alle annate precedenti, 15,9% vol - una bassa quantità di zucchero/fruttosio, 4,7 g/l - bassi anche gli estratti, 32 g/l, - ancora bassa sia l’acidità totale, 6,0 g/l, che quella volatile, 0,68 g/l - ancora basso il ph pari a 3,44 - in linea con le altre annata i g/l di glicerina, 10,3. Questi numeri portano a designare un’annata magra, con una buona alcolicità, morbida e non molto fresca.



Ma in realtà che cosa ci hanno raccontato gli assaggi che ho effettuato? Innanzitutto quest’anno si è ripresa la vecchia abitudine, abbandonata lo scorso anno, di dare la possibilità di degustare sia bottiglie scoperte che alla cieca. Noi preferiamo degustare alla cieca per non essere condizionata dalla conoscenza/amicizia con il produttore.

Valentin Bufolin, vice campione di sommellerie sloveno che per la prima volta varcava la soglia di questa anteprima. Era la felicità fatta persona. Poter entrare nell’anima dei vini seduto, in silenzio, servito in maniera perfetta dal gruppo dei Sommelier Ais veronesi non gli sembrava vero. Anche a noi è servito avere un personaggio del genere al nostro fianco. Una possibilità di confronto non indifferente. Erano 68 i campioni in degustazione. Abbiamo assaggiato tutti quelli imbottigliati e qualche campione da botte. Mediamente è vero che il millesimo 2015 è diverso. È scattante, muscoloso ma magro, croccante, fresco, in quasi tutti i campioni la corrispondenza naso bocca è perfetta, si sente la ricerca dell’eleganza, niente di cicciottoso né molle, un po’ di balsamico, poco fruttato e per niente marmellatoso, sapidità ben spiccata e tannini sicuramente non verdi, ma quasi tutti maturi e setosi.



C’è però un qualche cosa che ci ha reso perplessi: in moltissimi campioni abbiamo percepito una quantità di fumè, di tostato e di caffè importante, forse troppo. Probabilmente con l’evoluzione in bottiglia si armonizzerà con il resto. Insomma un Amarone della Valpolicella Docg2015 moderno e fatto per essere bevuto, non per assaggiarne un mezzo bicchiere e poi non aver più voglia di continuare. Un vino pensato, in generale, per essere abbinato a piatti di carne succulenta, a pasticci filanti, a formaggi aromatici, a pesci alla griglia e a verdure gratinate.

Ma le belle sorprese, e pertanto i sorrisi, non finiscono qui. Terminata la degustazione ci è stato fornito l’elenco con le corrispondenze dei numeri con le aziende. E qui sta il divertimento. Abbiamo scoperto che quest’anno all’Anteprima c’erano delle nuove aziende che hanno portato dei vini di altissima qualità. Attenzione: nuove aziende per modo di dire. In realtà vecchissime aziende che hanno prodotto da tantissimi anni vini ma che non hanno mai imbottigliato con la loro etichetta. Hanno venduto le uve, hanno fatto parte di cooperative, hanno venduto il vino, non lo so. Ora però, con il cambio generazionale, hanno fatto il grande salto. Hanno iniziato ad imbottigliare creando un loro brand. Questo ci ha fatto molto piacere anche perché il massimo della votazione l'abbiamo dato proprio a una di questa new entry. Abbiamo promesso che quanto prima li andremo a trovare e allora saremo pronti per raccontarvi tutto.

Per informazioni: www.consorziovalpolicella.it

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Alberto Lupini


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